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L'allarme di Cesetti in Regione: "Tre Archi? Rischiamo un nuovo Hotel House. Calcinaro non butti la polvere sotto il tappeto"

9 Settembre 2021

FERMO – Tre Archi e la sua riqualificazione approdano in Regione grazie alla mozione, lunga e dettagliata, del consigliere regionale Fabrizio Cesetti, firmata da tutto il gruppo Dem. “Un tema caldo, con problematiche che hanno radici profonde. Oggi facciamo un nuovo passo, perché servono risposte” introduce il segretario del Pd di Fermo, Alessandro Iagatti.

Il presidio fisso delle forze dell’ordine è la base, “ma serve una politica sociale di inclusione delle varie realtà che rendono Tre Archi multiculturale: per questo bisogna intanto insegnare la lingua agli stranieri” prosegue. Nel dettaglio entra Cesetti: “La questione è di carattere regionale per evidenti riflessi in merito all’ordine pubblico, all’economia e al turismo”. Da qui il coinvolgimento del Consiglio e della Giunta regionale.

La regione non ha competenza a livello di sicurezza “ma può agire politicamente sul ministro dell’interno. E deve farlo prima che sia troppo tardi e in modo sinergico”. Danni evidenti quelli che il tempo sta facendo. “Basterebbe parlare del valore degli immobili. Si comprano a 50mila euro case che a Porto San Giorgio valgono il quadruplo”.

Renzo Interlenghi si è confrontato con i comitati del quartiere: “Per il sindaco non meritano attenzione, perché non collaborativi. Nella nota della commissione antimafia si sottolinea il legame tra aste immobiliari e acquisti del sistema mafioso. Qui non siamo alle aste, ma a un deprezzamento che va verso quella strada”.

Il timore è che possa nascere un Hotel House bis. “Siamo lì vicino, perché gli elementi ci sono tutti: c’è il fallimento dell’isola vacanziera, c’è il deprezzamento dell’area, c’è la presenza di varie etnie, ci sono molti irregolari, ci sono spacciatori e delinquenti, ci sono bollette non pagate e per questo servono contatori singoli per ogni utenza in modo da controllare. E forse c’è anche qualche clan organizzato, come dimostrano le operazioni della Mobile che scoprono interi gruppi compatti che delinquono” prosegue Cesetti.

E riprende l’ex candidato sindaco: “I reati che si susseguono fanno pensare a una regia. Questo fa di tre Archi un problema di tutta la provincia, essendo parte del litorale. Servono persone più pulite. Serve un commercio sano e la crescita di servizi socio assistenziali che vanno a togliere l’acqua torbida”.

Ce l’hanno con chi minimizza, “con chi nasconde la polvere sotto il tappeto”. “In troppi dentro il Comune negano il problema sociale. I soldi arrivati dovevano garantire illuminazione, telecamere ma anche l’assunzione di due vigili urbani nel quartiere. Dove sono finiti?” prosegue Pierluigi Malvatani.

“Se una turista viene aggredita perché segnala i problemi, se le forze dell’ordine vengono accerchiate per impedire arresti, in stile Scampia, e poi aggredite con spray al peperoncino e sassaiola, viene dato fuoco ai cassonetti, significa che qualcuno vuole tenere il controllo del territorio” ribadisce il consigliere.

Il presidio della Municipale tolto per ‘problemi di sicurezza’ è la fotografia di una situazione fuori controllo. “Conosco tante persone che ci vivono durante l’anno e lo fanno con il timore tra delinquenti e spacciatori”. Da qui la richiesta: “La giunta parli con il ministro dell’Interno e la presidenza del Consiglio per il presidio fisso e permanente di Polizia. Il 16 febbraio 2021 il consiglio regionale ha approvato una risoluzione all’unanimità che chiedeva l’aumento dell’organico per la Stradale di Fermo e delle forze dell’ordine regionali”.

La battaglia deve sempre più essere comune. E per questo da Cesetti un messaggio anche al Prefetto, che ringrazia: “Nell’ultimo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica non è stata convocata la Provincia, un errore. Come è un errore che la richiesta sia di un ‘eventuale’ presidio fisso. Deve essere certo e urgente”.

Giusto alzare il tiro, uscendo da piazza del Popolo: “Vedere spiegamenti di forze incredibili per arrivare a due arresti, dimostra di come le risorse potrebbero essere usate in maniera diversa”. Non basta una festa per far sentire Tre Archi sicura, “altrimenti finiamo come Nerone che suonava la Lira mentre Roma bruciava, Calcinaro lo ricordi” aggiunge Cesetti. “Noi ci abbiamo aperto la campagna elettorale, non può diventare una piccola Scampia” tuona Interlenghi. “L’amministrazione comunale è tanto terrorizzata dal dissenso, quanto prigioniera del consenso. Per questo minimizza” aggiungono compatti gli esponenti del centrosinistra.

Sul piatto ci sono gli 8 milioni del bando periferie: “Ma in primis serve ordine pubblico. dobbiamo cacciare con le manette i delinquenti, compresi i tanti italiani” ribadisce Cesetti che teme una riqualificazione per i delinquenti. Paolo Nicolai, consigliere comunale, torna sulle risorse: “Lungotenna, rotonda di san Marco e bando periferie su cui il Comune di Fermo arrivò ultimo, ma per fortuna finanziato ugualmente. Solo che il progetto non è chiaro. Mi piace lo skatepark, mi piace il centro polivalente tra Casabianca e Tre Archi. Ben venga il posto di Polizia, ma va reso simile agli altri quartieri. Non possiamo spostare i problemi. Gli investimenti per il sociale e l’integrazione sono tanti, ma cosa vuole fare il Comune? Nessuno lo capisce”.

Come aggiunge Teo Dal Monte: “Legalità, non repressione. Unire lo sviluppo civile ed educazionale alla sicurezza. Evitiamo le enclave. Presidio che accompagna un processo complesso è la strada. Ma il dato politico è un altro: indebolite le Province, manca il coordinamento politico del territorio e siamo schiavi del consenso immediato. Questo non porta alla pianificazione territoriale”.

Raffaele Vitali

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