FERMO – La fotografia dell’economia marchigiana scattata da Banca d’Italia apre le porte alle critiche di Matteo Ricci, eurodeputato e candidato presidente, alla gestione della regione da parte del governatore Francesco Acquaroli.
“Le Marche purtroppo non crescono. Anche Banca d'Italia smentisce Acquaroli. Da mesi dipinge un quadro delle Marche fatto di presunti successi economici e di una regione in costante crescita. Hanno sbandierato cifre e promesse, illudendo i cittadini con una narrazione autoreferenziale e disconnessa dalla realtà”.
Dppo il rapporto Svimez, arriva Bankitalia. “Nonostante i miliardi del Pnrr, al quale loro in Europa hanno votato contro, e i 14 miliardi per la ricostruzione post-sisma, le cifre non mentono: -nel 2024, l'attività economica nelle Marche è cresciuta solo dello 0,4%, ben al di sotto della media nazionale (0,7%). Un dato che non solo ci posiziona in coda rispetto al resto del Paese, ma che conferma una stagnazione già registrata l'anno precedente”.
Per il Dem “è la prova di una politica economica miope e inadeguata a sostenere il nostro tessuto produttivo. Si osservano, inoltre, debolezza del credito alle imprese anche per minori investimenti, tasso di deterioramento del credito in crescita, calo del numero degli sportelli bancari. Ma la situazione più allarmante - secondo l'esponente dem - emerge sul fronte dell'occupazione. Mentre Acquaroli si vanta di una regione che lavora, Bankitalia ci dice che l'occupazione nelle Marche è cresciuta in misura inferiore alla media nazionale, con un tasso di occupazione sostanzialmente stabile”.
Secondo Ricci “la nostra regione non sta creando quelle opportunità di lavoro stabili e di qualità di cui le Marche hanno bisogno. Resta ancora molto da fare per garantire pari opportunità a tutte e tutti. È evidente che la narrazione trionfalistica del Governatore Acquaroli è stata smentita dai fatti. Le Marche meritano una guida che si basi sui dati, che ascolti le esigenze dei lavoratori e delle imprese, che investa nel futuro con serietà e lungimiranza. È tempo di un cambio di rotta”.
