
FERMO – “L'impatto reale della Zes riguarda soprattutto la sburocratizzazione e i bonus occupazionali. Per quanto riguarda il credito d'imposta ci sarà la possibilità di ridiscutere in sede europea le aree che ricevono aiuti di Stato e già nel 2026 faremo una richiesta per dare maggiore possibilità ed equità a tutto il territorio”. Ci crede Francesco Acquaroli, presidente della regione Marche, sull’impatto che la Zes unica avrà per le imprese.
“In Italia quando c'è una procedura normale può significare anche un periodo lungo due, tre o quattro anni tra procedure e richieste di miglioramento della documentazione. Tanti enti che si sovrappongono e che non danno certezze. Ritardare l'inizio dell'attività produttiva significa perdere fette di mercato e opportunità. La semplificazione a pochissimi giorni permette di essere quella meta desiderata da chi andava all'estero e che diceva in una settimana o un mese ho dato una risposta. Questa è la vera grande rivoluzione, accompagnata da misure come bonus occupazionali e credito d'imposta” aggiunge Acquaroli.
E sul tema della semplificazione insiste Giosi Romano, l’uomo a cui il governo Meloni ha messo in mano la gestione della Zes unica. “Tutte le Marche fanno parte della Zes. Una connotazione non fine a se stessa. Consente a chiunque voglia investire in questa regione di avere l’autorizzazione unica. Che non deve indurre in errore. Significa poter avviare non solo i lavori per un nuovo opificio o un ampliamento, ma per una nuova attività o per implementarne una. Non parliamo solo di edilizia, ma dell’avvio delle attività. Tutto diventa semplice, è più complicato raccontarlo. Chi vuole investire accede in maniera digitale allo sportello digitale della struttura di immissione”.
Per capirne di più, il 9 e 12 dicembre ci saranno due webinar con la regione Marche per dare contezza del modo di operare. “La Zes è un'opportunità unica per l'imprenditoria marchigiana per poter avere risposte e certezze rispetto ai piani di investimento. Offre anche una nuova possibilità - ha concluso Bugaro - che è quella delle zone doganali semplificate per attrarre materiali da tutti il mondo nei nostri distretti per le lavorazioni in esenzione per poi essere spedite nei mercati di riferimento. Arriveranno senza limiti di dimensione e di carico nuovi materiali da tutto il mondo e potranno essere trasformati e spediti in esenzione Iva” aggiunge l’assessore regionale Giacomo Bugaro.
Che poi promette, come Acquaroli, novità nel 2026 per i comuni esclusi dalle zone C “che nelle Marche sono in percentuale ridotta rispetto alle altre zone e sono datate 2021, quando il quadro economico era ben differente” chiarisce Romano.
r.vit.
