GROTTAZZOLINA – Coach Ortenzi ha affidato la squadra alle mani di Marco Falaschi. Una scelta ponderata, anticipata nei tempi, l’accordo nel volley si chiude ben prima della fine della stagione, che dà garanzie per il futuro. soprattutto pensando alla squadra allestita che permetterà, tra le tante soluzioni, a Falaschi di passare in pochi secondi dal braccio potente di Petkovic a quello di Stankovic. Un lusso che pochi palleggiatori hanno.
Che Falaschi sia il leader nessuno ha dubbi, tantomeno chi l’ha cresciuto, l’allenatore Vincenzo di Pinto, per tutti “Il Mago di Turi”, uno che la superlega l’h vissuta in lungo e in largo. “intanto parliamo di un giocatore generoso. Studia moltissimo le varie situazioni scegliendo la miglior strategia che viene poi supportata dalla sua tecnica. Ha grande capacità di adattamento alla squadra e al gruppo di atleti che ha intorno, e trova sempre il modo di elevare al massimo il livello di gioco della sua squadra: è capace di costruire sistemi di distribuzione che gli permettono di fare rendere al meglio tutti gli interpreti intorno al lui”.
Di Pinto e Falaschi hanno condiviso due squadre in Superlega. “A Castellana Grotte abbiamo costruito i successi sulle sue certezze, divenne capitano non per caso. L’anno successivo andò in Montenegro dove ha potenziato tutto ciò che si era costruito nell’anno precedente. Ha avuto un’escalation andando in Polonia e ha fatto molto bene anche lì. Ci siamo ritrovati a Taranto, grande lavoro, di nuovo, che ha voluto condividere pur avendo la possibilità di andare in squadre più grandi. È uno che crede nei progetti e che con la testa ha saputo superare anche gravi infortuni”.
Pochi dubbi da parte del coach su quelle che sono le doti tecniche principali di Falaschi: “La velocità di andare sotto la palla e il posizionamento: credo che in questo sia nettamente tra i migliori in assoluto. Poi confermo che il suo modo di studiare e approfondire le situazioni di gioco è molto importante in quella che è la gestione tattica della squadra e della gara”.
L’ultimo pensiero è per Michele Ortenzi: “Ci siamo sentiti anche prima della stagione e devo dire che lui è stato bravissimo nel tenere la barra dritta, non toccando la struttura della squadra anche dopo un girone di andata complicato. La cosa più semplice da fare in quei casi per le società è cambiare giocatori o anche tecnico e invece hanno scelto la via giusta, consapevoli che i numeri erano anche positivi, recuperando qualche infortunato e facendo un capolavoro a tutti gli effetti. Perché quello realizzato da Grotta è stato un vero capolavoro”.