SERVIGLIANO - Un monolite in ardesia che diventa il simbolo dell’inclusività. “Un’opera che prenderà vita, perché – spiega l’artista Massimo Vitangeli – le 77 cavità che lo caratterizzano saranno riempite di pensieri dai giovani che visiteranno la casa della memoria”.
Pensieri e riflessioni da scrivere su un foglietto che poi viene infilato nel monolite. Come hanno fatto gli studenti degli istituti scolastici “Vecchiotti” di Servigliano, “Preziotti-Licini” di Fermo e Accademia delle Belle arti di Macerata.
“E’ il primo passo per la creazione di un vero museo generazionale”. Un luogo che ha le sue radici nel 7 ottobre 1943, quando il campo di Servigliano veniva destinato a struttura per l’internamento degli ebrei.
“Con questa scultura dedicata alla Shoah, il progetto Sion inizia a prendere forma. Sono numerose le iniziative, anche grazie al sostegno del presidente del consiglio regionale Dino Latini, che completeremo nel corso dei prossimi mesi” spiega Giordano Viozzi, presidente della Casa della memoria.
“Spero che i giovani vengano stimolati, devono aver fame di conoscenza e guardare alla storia con attenzione e spirito critico” riprende Latini.
Soddisfatto il sindaco Marco Rotoni, che sulla cultura sta investendo importanti risorse: “La nostra deve essere una comunità che, senza dimenticare la storia, deve crescere nella condivisione e nella pace”.
Entro primavera verrà presentato anche un volume con contributi storici, artistici e didattici che farà parte della collana dei “Quaderni del Consiglio regionale delle Marche”.
Passo passo si arriverà al Museo generazionale che il Comune vorrebbe inaugurare il 5 maggio 2024, giorno in cui 31 prigionieri ebrei nel 1944 furono deportati ad Auschwitz. Ha garantito il supporto anche Andrea Agostini, presidente della Fondazione Marche Cultura, e la presidente della commissione pari opportunità, Maria Lina Vitturini.
Chiara Fermani