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La spinta gentile del TEDxFermo: "Non si è mai troppo piccoli per fare qualcosa". Da Ward a Catà, il team di Visi ha fatto centro

16 Aprile 2023

di Raffaele Vitali

FERMO – Magari ha ragione Rosita Celentano, il vuoto bisogna anche tenerselo, non per forza va riempito. Magari invece Greta Galli, 20enne influencer che racconta la scienza e conquista milioni di spettatori, che si è mossa tra vuoto fisico, economico, affettivo e mentale, “con problemi che per fortuna sono nel cervello e non nella mente, quindi curabili”. Magari hanno colpito le parole di Catà con il suo Ulisse che ha rinunciato a essere un ‘immortale nessuno’ per vivere la sua vita con valori certi, da Itaca a Penelope.

C’è chi sul palco del TEDxFermo, sponsorizzato Allianz, ha portato contenuti e riflessione, chi ha scelto la strada facile, come Maurizio Lastrico che ha sicuramente preso l’applauso più grande, ma lo ha fatto con uno spettacolo bello ma non particolarmente originale.

Di certo ha fatto centro Luca Ward, che era indubbiamente l’ospite più atteso, anche solo per ascoltarlo. Il re dei doppiatori ha portato la sua vita, rappresentata da uno zaino, allargandola però a qualcosa che accade a tante persone.

“Lo zaino è il curriculum di una persona. Si arricchisce. Ogni tanto lo apri e rileggi quello che c’è dentro, rivedi le esperienze. Un compagno di viaggio che dobbiamo avere sempre con noi. A un certo punto, però, hanno cominciato a chiedermi i dati dei miei social e non lo storico, il curriculum, quello che parla di noi” ha raccontato Ward in un teatro silente e attento, oltre 400 persone.

Quei freddi numeri possono racchiudere esperienze e lavori? “Nel mio zaino c’è la strada percorsa, il bello e il non bello. Ma nessuno lo chiede più, vogliono solo sapere i follower.  Sia chiaro – precisa subito - adoro i social e son un grande comunicatore, ma che c’azzecca, come si qualifica la capacità contando chi ci segue? Spero non accada ai medici, altrimenti è un problema”.

Le persone rumoreggiano, confermano quello che sta dicendo l’attore. Può sembrare un passaggio ‘vintage’, in realtà la sua è una riflessione sulla meritocrazia. “Che insegnamento passa? Lo studio conta o no? Vorrei conoscere il genio che ha detto ‘via i curriculum, vediamo chi ha più follower’. Ma se c’è una cosa di cui sono convinto è che il ritorno alla competenza sarà quello che segnerà il nostro futuro, che sia nel cinema o nel lavoro in generale. Abbiamo bisogno di modelli sani, agli adulti il compito di lasciare speranza sul tavolo dei giovani”.

Un obiettivo che si è dato anche Giuseppe Visi, l’artefice del Ted, insieme con una ricchissima squadra fatta di tanti volontari che per mesi lavorano ai dettagli, che siano di comunicazione o di logistica, fino ai contenuti. Per Visi il TEDxFermo è una spinta gentile e usa la copertina del libro del premio Nobel all’economia Thaler per spiegarlo.

Nudge è quel movimento tipico dell’elefante che con la proboscide spinge il figlioletto che ancora arranca. “È quella che dà un genitore a un figlio per farlo camminare da solo, per farlo iniziare a volare. È l’aiuto al primo passo della maratona, è il consiglio di un amico fidato. Secondo Thaler per essere morale la spinta deve essere trasparente, libera di essere accettata e soprattutto deve portare benefici a chi la riceve o alla collettività. Noi vogliamo essere questo” ribadisce.

Di una cosa Visi è convinto e chiamando tutto il mondo del TEDxFermo sul palco lo conferma: “La spinta gentile deve essere un mettersi in gioco, il cambiare un comportamento per essere migliori, è credere e partecipare a un evento Ted”.

Sempre ricordando l’insegnamento di Grata Galli: “Non si è mai troppo piccoli per fare qualcosa”, non per forza di grande. A volte basta una sacchetta con dei giocattoli in legno dentro, una second life per del materiale che sarebbe stato buttato e che invece è rinato e serve per raccogliere fondi per il Salesi. Ecco Geppo che sarà anche un piccolo progetto, ma di certo farà quiuialcosa di grande. E il TEDxFermo è stato il suo trampolino.

@raffaelevitali

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