Matteo Ricci ha messo uno a fianco all’altro i due cavalli di razza che possono aiutarlo nella volata finale per provare a sorpassare Francesco Acquaroli nelal corsa che ha come premio la guida della Regione Marche. Giuseppe Conte e Pierluigi Bersani son saluti sullo stesso palco a Fano, dopo che Besani aveva già scaldato la piazza di Civitanova Marche.
“Non servono carte segrete: c'è la realtà di cinque anni in cui Acquaroli ha avuto tante risorse, che sono state stanziate anche dai governi precedenti, come è il caso mio, che non sono state utilizzate, non sono state sfruttate per migliorare la sanità” ha arringato Giuseppe Conte, leader dei 5 Stelle.
Era atteso Conte, ma ricci non cambia strategia ‘mediatica’: “Sono felicissimo che oggi Giuseppe Conte sia qui, sa quanto gli ho chiesto di venire e quanto il M5s si sia impegnato per farlo venire qui. Ma domenica si vota per il presidente della Regione e io non mi nascondo dietro nessuno, la faccia è la mia, non mi nascondo dietro la maschera della Meloni come ha fatto il mio competitor”. Toni da duro, ma sa che condividere il palco era necessario.
“Acquaroli in cinque anni - ha ripreso Conte - non ha inaugurato nessuna nuova opera e questo secondo me è un grave limite: parliamo di infrastrutture, di progetti per migliorare la qualità di vita e il benessere dei cittadini, di un tessuto produttivo in forte difficoltà, che risente tanto dello spopolamento dei centri interni e anche del crollo della produzione industriale a livello nazionale. In 30 mesi c'è stato un calo. Rispetto a questo quali sono le risposte di Acquaroli? Tante promesse – prosegue l’ex premier – fatte dai tanti ministri che vengono per l'occasione. Sono promesse che abbiamo già visto. quando ci sono stati gli appuntamenti elettorali in Abruzzo, in Basilicata, per proteggere i presidenti uscenti promettono ma sono promesse al vento”.
Conte condivide con Ricci anche il giudizio sulla Zes: “Dire che scriviamo una Zes, quando non ci sono stati finanziamenti, è una previsione in un disegno di legge che non si sa se sarà approvato e entro fine legislatura nazionale significa prendere in giro i marchigiani”.
Pierluigi Bersani a Fano era il terzo incomodo, ma il suo lo aveva già dato a Civitanova Marche: “È evidente che vincere nelle Marche avrà conseguenze anche nazionali”. L’ex ministro parla anche di Gaza, Palestina e manifestazioni: “L’Italia con la Germania blocca le sanzioni contro Israele. Capisco i tedeschi, che scontano un complesso di inferiorità, ma non capisco il nostro Governo. Chi tiene il moccolo al massacratore Netanyahu deve andare a casa”.
La chiosa è di Ricci: “Sarò il Presidente di tutti, noi non metteremo mai gli interessi di partito prima di quelli della comunità. La partite è semplice: da una parte chi si accontenta della mediocrità e vuole la continuità, dall'altra chi vuole ridare una speranza ai marchigiani e vuole il cambiamento".