PORTO SAN GIORGIO – Come festeggiare il 160esimo compleanno? Una torta, una cena, no, regalando una mostra alla città di cui è da sempre è il punto di riferimento. È questa la scelta della Società Operaria, oggi guidata da Mattioli.
Una mostra speciale, perché dedicata a un sangiorgese doc, Mariano Imperatori, di professione barbiere, di attitudine artista. Uno che, negli anni ’70, aveva anche una galleria e un florido mercato.
“Per noi i 160 anni sono un grande traguardo e sono la prova che siamo riusciti ad adeguarci ai tempi. E non è stato facile, perché i soci vanno rinnovati e aumentati. Con orgoglio oggi sono qui e vedo la Società Operaia andare avanti” sottolinea il presidente.
“Il nostro compito è quello di dare risposte a nuove esigenze e farlo anche collaborando con le ‘sorelle’ di Fermo, Cupra Marittima e Monte San Martino” prosegue prima di aprire le porte alla presentazione della mostra, resa possibile da soci e cittadini “che hanno raccolto il nostro appello e hanno messo a disposizione le opere. Perché ogni sangiorgese ha un suo quadro”.
Il difficile è stato poi quello di selezionarle e scegliere le trenta che hanno dato vitta a ‘Il crepuscolo della materia’, titolo scelto dai due curatori, Daniela Simoni, direttrice del centro studi Osvaldo Licini, e Nunzio Giustozzi, professor e critico d’arte.
“Mariano Imperatori è quello che potremmo definire un genius loci, cresciuto insieme con Luigi Dania, capaci di proiettare nella sua pittura i valori della malinconia, della nostalgia, del mondo che lo circondava. Mariano era un testardo senza scuola e senza maestri” sottolinea Giustozzi.
“Questa è una mostra nata dalla base, dagli stessi cittadini che sono diventati protagonisti. Poi io e Nuncio abbiamo fatto una selezione rigorosa in cui abbiamo cercato di rappresentare il nucleo fondate della sua ricerca” riprende Daniela Simoni.
Barche abbandonate, relitti restituiti dal mare, conchiglie vuote e anche dei paesaggi. “Il tema di fondo della mostra è la riflessione sulla fugacità dell’esistenza, sull’impermanenza, sulla caducità della vita. E così, per temi, abbiamo dato senso al suo pensiero”.
Il mare non è il classico luogo, “è il fondo dell’oblio su cui Imperatori proietta la dimensione di solitudine e precarietà” prosegue Simoni. Non è quindi una mostra di ricerca, tipica del centro studi, “è un omaggio alla città a Mariano Imperatori, figura di rilievo peer trent’anni. Un uomo con la doppia anima, il pragmatismo del barbiere e l’etereo del pittore che torna nelle scelte al centro dei dipinti, come la conchiglia ormai senza anima ma pur sempre bellissime”.
La mostra, tra tavoli rovesciati e oggetti che sembrano cadere tra neri, grigi e piccole macchie di colore, è visitabile fino ll’11 ottobre dalle 18 alle 20 nello spazio di via Gentili.
All’inaugurazione non è voluto mancare il sindaco Valerio Vesprini, insieme con l’assessora alla cultura Carlotta Lanciotti: “Quello della Società Operaia è un luogo di dialogo, cultura, incontro. un luogo che alimenta socialità, dove il passato insegna come avere un futuro migliore. Grazie per quanto fate e per questa splendida mostra”.
r.vit.