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La rinascita dell'Ambro in un libro. Frate Mago: "Senza la Carifermo la montagna sarebbe vuota"

9 Ottobre 2021

MONTEFORTINO – “Questo santuario lo ricostruiremo. E così è stato”. Questo disse Amedeo Grilli a frate Mago e questo il rettore dell’Ambro ricorda di fronte a tutti i protagonisti della rinascita.

Trecento giorni, anzi 303 per l'esattezza. Dal 19 febbraio 2018 al 18 dicembre dello stesso anno. La riapertura pochi giorni dopo nella notte di Natale, con la messa celebrata dall’arcivescovo Rocco Pennacchio.

Lavori spediti, dal costo superiore al milione di euro, che hanno permesso di ridare nuova vita al santuario della Madonna dell'Ambro a Montefortino, danneggiato dal terremoto del 2016. A permettere la riapertura è stata la Carifermo che con la sua Fondazione ha sposato e finanziato tutto il progetto di recupero e riapertura del santuario nel cuore dei monti Sibillini.  “Questo luogo non è di Montefortino, è patrimonio del territorio, dell’intera regione” sottolinea il sindaco Domenico Ciaffaroni.

I lavori sono stati diretti dall'Architetto Giulia Alessandrini per la parte architettonica e dall'ingegner Diego Damen per quella strutturale. Tutto è stato messo nero su bianco in un volume realizzato da Stefano Papetti ed edito da Andrea Livi. Tra le pagine il recupero della struttura ma anche una parte dedicata agli aspetti storici, artistici e devozionali legati al santuario dell'Ambro.

Stamattina la presentazione, nel santuario, alla presenza dell'arcivescovo Rocco Pennacchio, del rettore del santuario Gianfranco Priori, dei vertici della Carifermo, Amedeo Grilli, e della Fondazione, Girotti Pucci, ma anche di protagonisti che hanno contribuito alla realizzazione dell'opera.

Padre Gianfranco Priori il rettore del santuario ha ringraziato la Carifermo per la vicinanza al territorio e il grande impegno. "La normalità dopo la triste esperienza del terremoto l'abbiamo acquisita con la riapertura del santuario ma le nostre domeniche non sono più normali come le immaginavamo (il riferimento al Covid e alla pandemia; ndr). Il periodo estivo è stato caratterizzato da una grande voglia di esserci, di venire a visitare questo posto meraviglioso restituito alla collettività".

Il bilancio della bella stagione in termini di visite all’Ambro è più che positivo e frate Mago, come conoscono tutti il rettore del santuario di Montefortino, non lo nasconde. "È impressionante il numero di persone che hanno fatto visita al nostro santuario anche per accedere alla cappella della Madonna. Abbiamo reputato forte il desiderio di tornare a vivere dopo quello che la pandemia ha imposto a tutti noi. E se tutto questo è stato realizzato lo dobbiamo alla Carifermo, alla sua lungimiranza che l'ha portata a ricostruire questa bellezza. La Carifermo ha impedito la desertificazione di questo posto e della montagna che c'è attorno permettendo alle persone di tornare qui. Annessa al santuario c'è una casa che presto noi frati abiteremo grazie al lavoro fatto dalla Carisap. La montagna è il punto di partenza verso un nuovo mondo".

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