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La ricostruzione si affida a San Francesco. Monsignor Coccia ai politici: "Siete in ritardo. Le Marche sono provate, ma non piegate"

4 Ottobre 2020

di Raffaele Vitali

ASSISI – “Presidente, pensi agli ultimi”. Queste le parole che un fedele, fuori dalla basilica superiore del sacro convento di Assisi. E anche agli ultimi ha pensato fin da ieri il presidente della regione Marche, Francesco Acquaroli, firmando l’ordinanza che impone l’obbligo delle mascherine in ogni momento della giornata se ci si trova con più persone. E agli ultimi si è rivolto il presidente della Cei delle Marche, Piero Coccia, con la sua omelia in diretta su Rai 1, con importanti messaggi politici, legata alla ricostruzione post sisma che ancora non c’è.

MARCHE E UMBRIA UNITE

La Regione, i sindaci, tanti i fermani, e le diocesi marchigiane si sono ritrovate ad Assisi, ieri e questa mattina per la solenne messa, per offrire l'olio della lampada perpetua che arde sulla tomba di San Francesco. "Le celebrazioni sono l'occasione per ribadire e consolidare il legame che unisce le due terre dell'Italia Centrale, Umbria e Marche, unite nel nome di San Francesco: l'Umbria che ha visto la predicazione del Poverello, le Marche la regione più francescana d'Italia, dove il Santo ha compiuto il primo viaggio e dove ha lasciato segni indelebili, materiali e spirituali, lungo il suo cammino. Il nostro territorio è ricco di queste testimonianze, così come la sua comunità francescana, cresciuta grazie alla forza di quei valori e di quel messaggio. Quelle che stiamo vivendo sono sicuramente delle ore straordinarie" ha sottolineato Acquaroli.

LA LAMPADA DI SAN FRANCESCO 

Ad Assisi tutta la comunità regionale si stringe attorno al Poverello, proclamato, nel 1939, da Papa Pio XII, Santo Patrono Primario d'Italia. Le Marche hanno avuto l'onore di accendere la lambada nel 1946, nel 1965, nel 1982 e nel 2000. A vent'anni di distanza tornano ad Assisi per la quinta volta. Sono rappresentate da una delegazione di 77 sindaci, delle cinque Province, dei rettori universitari, di autorità civili e religiose, guidate dalla Regione, da Anci Marche con la sindaca Mancinelli e dalla Conferenza episcopale marchigiana.

Ad accendere la lampada è stata proprio la sindaca di Ancona mentre ieri c’è stata la consegna del riconoscimento "Rosa d'Argento" ad Angela Polselli della diocesi di Pesaro, come "Donna del nostro tempo, testimone di fede, speranza e carità", coordinatrice presso la casa di riposo "Casa padre Damiani.

RICOSTRUZUONE, LE PAROLE DEL VESCOVO

“La nostra regione giunge a questo appuntamento fortemente provata da due esperienze: quella del terremoto del 2016 che l’ha colpita materialmente e spiritualmente e quella del Coronavirus che ha provocato quasi mille decessi. Regione provata, affaticata, ma non piegata” sottolinea l’arcivescovo di Pesaro Piero Coccia. “Siamo una regione laboriosa, ma anche insofferente per colpa di tanti ritardi, in particolar modo per la vicenda del terremoto. Come pastori condividiamo la vita reale, le sofferenze i bisogni e le speranze della gente. Per questo ci facciamo portavoce per chiedere alla politica e alle istituzioni un supplemento di impegno e responsabilità. nel mentre la fede è impegnata a ricostruire, rinnovare e responsabilizzare”.

La Regione Marche ha donato alla comunità francescana della Porziuncola due artistici candelabri. Anci e Comune di Ancona una riproduzione della Chiesa di San Francesco alle Scale del capoluogo (entrambi i doni personalizzati dalla bottega amanuense di Recanati). Assam, Coldiretti e Camera di commercio un olivo marchigiano.

LA MASCHERINA

Tornando all’obbligo della mascherina, ci sarà una sanzione amministrativa di 400 euro per chi non rispetterà quanto deciso. «È fatto obbligo durante l'intera giornata, - recita il documento che fa riferimento implicito alla nozione di assembramento di cui ai provvedimenti nazionali, cioè presenza di due o più persone dove non è rispettata la distanza interpersonale di almeno un metro - sull'intero territorio regionale di usare protezioni individuali delle vie respiratorie (mascherine) anche all'aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) in caso di formazione di assembramenti».

L'obbligo, stabilisce l'ordinanza «rimane escluso per i bambini al di sotto di 6 anni per i portori di patologie incompatibili con l'uso della mascherina e durante l'esercizio di attività motoria e o sportiva». E questo in attesa dei provvedimenti del Governo che potrebbero arrivare a giorni: controlli mirati, pattugliamenti contro gli assembramenti e anche i militari in campo per verificare il rispetto delle norme, come l'obbligo delle mascherine. Ma anche mini-lockdown diffusi per arginare l'aumento dei focolai.

Il messaggio finale è di nuovo di Coccia: "San Francesco ci aiuti ad abitare il presente costruendo il futuro. Papa Francesco ce lo ha ricordato con la nuova enciclica 'Fratelli tutti'. La Vergine definita da San Francesco genitrice di Dio ci conceda di generare, con il nostro impegno, un'Italia più giusta, solidale e fraterna".

@raffaelevitali

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