di Raffaele Vitali
FERMO – La sanità è al centro dell’attenzione della società e della politica. I sindacati hanno di nuovo alzato la voce, il Partito Democratico, “che da anni se ne occupa”, non poteva restare silente.
E così in Consiglio arriva una richiesta da parte in primis di Paolo Nicolai, vicepresidente della Commissione sanità guidata da Lucci, ma in realtà di tutto il gruppo Fermo Futura oltre al segretario comunale Iagatti.
Il sindaco, che sa muoversi tra le righe, anticipa tutti e intanto convoca per il 3 aprile la Conferenza dei sindaci proprio sulla sanità. Step importante per aprire una discussione. Ma non basta al Pd. “Non abbiamo mai davvero parlato dopo la fine della pandemia. Se Ceriscioli ha fatto bene sotto emergenza, non posso dire altrettanto della gestione di Saltamartini. Ancora si sente dire ‘ma c’eravate voi’. Solo che il tempo passa”.
Ed è arrivata la riforma delle aziende ospedaliere che trasforma l’Asur Marche in cinque Ast: “Una riforma che punta sull’autonomia finanziaria, ma non c’è riequilibrio, che invece veniva garantito dall’holding Asur Marche” prosegue Nicolai.
C’è un commissario, manca il direttore dipartimento salute, ci sono altri buchi: “Abbiamo solo Grinta che annuncia servizi e taglia nastri di cose fatte dal suo predecessore. E non pianifica nulla. Presto avremo più dirigenti e il rischio dissesto dovuto a un’autonomia finanziaria senza risorse. E con il rischio di dover andare fuori dal territorio”.
Il capogruppo Vallasciani aggiunge: “La piccola Asl pagherà la mobilità passiva. Avremo più centrali di acquisto, sarà un disastro”. Per questo il centrosinistra chiede un consiglio comunale aperto sulla sanità, dopo che un anno fa già aveva presentato un corposo documento legato ai servizi necessari di fronte a due nuovi ospedali in partenza. “La conferenza dei sindaci è un inizio, è un luogo dove si può coordinare l’azione considerando che Calcinaro la presiede. Oltre all’incontro con Acquaroli, Grinta e Draghi, vogliamo un confronto pubblico, dobbiamo davvero far sentire la voce politica del territorio. Nessun campanilismo, solo incisività”.
Riprende Vallasciani: “Se il sindaco è civico può parlare con noi e affrontare i temi, altrimenti si dichiari di centrodestra”. La richiesta è quindi al sindaco e al presidente Francesco Trasatti: “Mettiamo al centro della vita pubblica la sanità del territorio. Sulle liste di attesa il problema è sempre rinviato, sui posti letto per anziani e disabili si resta in silenzio. E poi ci sono nuovi problemi. Rischiamo davvero di perdere treni importanti. Uniamoci insieme e prepariamo un documento formale e politico del territorio”.
Questo è l’auspicio della minoranza. Anche per evitare quello che fotografa il consigliere Malvatani: “Sta crescendo la risposta del provato, in Regione pensano a Torrette e dimenticano il territorio”. Privato che sarà anche capace, ma costa. E, conclude Renzo Interlenghi, “in questa provincia abbiamo un reddito basso, la gente rinuncia a curarsi. Il sindaco si preoccupi di questo”.