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La Regione riparte da ricostruzione e sanità. “Nessun territorio resterà indietro. Spazio al sociale, superare le fragilità"

27 Ottobre 2025

di Raffaele Vitali

ANCONA – Paolo Calcinaro sale le scale sorridente, al suo fianco l’assessore ai Servizi sociali di Fermo, Mirco Giampieri. È tra i primi della Giunta a prendere posizione, anche se prima passa per ‘il loggione’ dove normalmente seguono i dibattiti pubblico e istituzioni. Non questa volta, peer lui l’ingresso è al piano nobile. Poi, via via, tutti i consiglieri, che si fermano per la foto di rito davanti al pannello del consiglio, per dare allo staff la foto utile per documenti ufficiali e comunicati.

Qualcuno rilascia interviste, c’è curiosità per Mancinelli e Caporossi, ma anche per l’entrante Biondi che dai banchi di Forza Italia si farà valere. Sorride e si presenta Milena Sebastiani, l’ex assessora di Porto Sant’Elpidio che subentra a Calcinaro occupando la posizione più al centro del consiglio, come si conviene ai civici del sindaco di Fermo. Per lei il supporto del marito, sindaco di Montottone.

“Coesione tra regione e territorio: pragmatico ascolto e cultura del risultato” questo è lo stile Acquaroli per Andrea Cardilli, che da consigliere anziano apre il primo consiglio regionale della seconda legislatura targata centrodestra.

“L’ho sperimentato in questi anni di ricostruzione post terremoto, con Francesco il passo è cambiato. E questo perché ha saputo ascoltare i sindaci, a prescindere dal partito di rappresentanza; l’ascolto delle associazioni e dei corpi intermedi” prosegue, usando la parola ricostruzione, che tornerà spesso durante la prima assise.

“Acquaroli ha prestato grande attenzione al turismo, come rinascita. Non il mordi e fuggi, ma coniugando arte, paesaggi e tipicità. E lo ha fatto rimettendo al centro i borghi, il che ha significato attrarre investimenti e lavoro” prosegue Cardilli in attesa della nomina del presidente, l’annunciato Pasqui.

Nelal quiete silenziosa del giorno di ferza, si alza una voce: “Fermate i rapporti con Israele, approvate la mozione” si alzano alcuni manifestanti, guidati da una giovane ragazza, posizionati tra il pubblico. Vengono esposte due bandiere della Palestina. Il tutto dura meno di due minuti, il tempo per il servizio di sicurezza di far uscire, senza problemi, i manifestanti.

Dopo l’introduzione, si prende atto della rinuncia di Matteo Ricci dal suo ruolo di consigliere regionale. “Ce l‘ha comunicato il 9 ottobre, da qui la surroga” prosegue Cardilli. Al suo posto prende posizione Michele Caporossi.

A seguire, l’ingresso dei nuovi consiglieri regionali al posto degli assessori Enrico Rossi, Francesco Baldelli, Tiziano Consoli, Francesca Pantaloni, Giacomo Bigaro e Paolo Calcinaro. Con l’ormai ex sindaco  di Fermo che apre così le porte a Milena Sebastiani. Con lei entrano anche, al posto dei vari assessori, Nicola Baiocchi, Andrea Assenti, Nicolò Pierini, Chiara Biondi e Mirella Battistoni

A supportare il debutto di Calcinaro è arrivata quasi tutta la Giunta: Mirco Giampieri è entrato proprio con il sindaco, in anticipo era arrivata Maria Antonietta Di Felice, poi Alberto Scarfini con Annalisa Cerretani. E altri cittadini come Gloria Di Benedetto. Così per Andrea Putzu, con in prima linea Andrea Balestrieri, segretario provinciale di Fratelli d’Italia nel Fermano, e Diego Mandolesi, sindaco di Ponzano ed enfant prodige dei meloniani. Si muove tra i corridoi anche Graziella Ciriaci, che il consiglio l’ha vissuto da protaognista, e il presindete della Fondazione Marche Cultura, Andrea Agostini.

È il momento dell’elezione. La consigliera Valeria Mancinelli, a nome dei gruppi di minoranza, annuncia scheda bianca al momento dell’elezione, mentre avanzerà candidature per l’elezione di uno dei due vicepresidenti e di uno dei due segretari. A fare il nome di Gianluca Pasqui, a nome della maggioranza, è Andrea Putzu, capogruppo di FdI: “Ricordo e ringrazio Dino Latini per quanto fatto, sono certo che Pasqui farà bene altrettanto”.

Tocca a Pasqui, dopo una lenta votazione, da vice diventa presidente: “Sono orgoglioso, posso proseguire una esperienza iniziata che mi ha permesso di capire il valore delle istituzioni e la forza del dialogo”. Spirito di servizio, umiltà e determinazione sono le sue parole chiave. “La politica può avere le migliori idee, ma senza il lavoro di chi garantisce il lavoro delle istituzioni la democrazia regionale no potrebbe camminare con passo sicuro” ribadisce citando il segretario generale Antonio Russi a nome di tutti i dipendenti.

Promette di essere “il presindete di tutti, svolgendo la funzione con equilibrio e imparzialità. Il consiglio regionale appartiene all’intera comunità marchigiana”. Dalle colline ai monti, dalle valli interne alla costa, “rappresento ogni angolo. Ma in particolare ricordo l’entroterra colpito dal sisma, dove ogni pietra racconta la fatica, la speranza e la dignità della nostra gente. La ricostruzione di quelle aree non è solo delel case, è sociale ed economica. Servono visione e perseveranza, dobbiamo far ritornare la speranza, il lavoro e noi abbiamo il dovere di non spegnere  la speranza. Mi impegnerò perché nessun territorio resti indietro. Siamo una regione ricca e viva di imprese, cultura, solidarietà, artigiani e industrie, una regione che ha saputo costruire il futuro con le mani, la mente e il cuore dei cittadini”.

È il momento dei vicepresidenti, la minoranza indica il neo consigliere Enrico Piergallini. Per la maggioranza, sempre Putzu, che parla con tutti e per tutti ha una parola, a fare la proposta: “Proponiamo Giacomo Rossi che può rappresentarci al meglio”.

Per Rossi anche una pacca sulla spalla da  parte di Fabrizio Cesetti, l’uomo che ha sfidato lo statuto del Pd ed è stato rieletto in consiglio per la terza volta. Tutto va come previsto: 20 voti a Rossi, “sono la prova che tutti ce la possono fare”, e 11 a Piergallini, “insieme lavoreremo per dare fiducia alle istituzioni e far riavvicinare i giovani al voto, veicolando insieme lo spirito della pace che è legata al riconoscimento dello Stato di Palestina”. Per entrambi applausi e buon lavoro.

Marta Ruggeri: lavorerò per un ufficio di presidenza dinamico e inclusivo, sono ancora una volta l’unica donna presente, come cinque anni fa è stato per Michela Vitri.

L’ultima fase del primo consiglio regionale è dedicata all’ascolto del governatore Acquaroli e alle sue linee di mandato.  “Siamo la regione con la partecipazione più alta al voto, ma vere il 50% di persone che non hanno esercitato ci deve spingere tutti a fare di più” ribadisce subito aggiungendo che “la nostra è una società più complessa e veloce, dobbiamo saper dare risposte veloci, ma al contempo che siano le migliori

Rivendica il senso di appartenenza e di coesione dei marchigiani. “Che parte dalle sue istituzioni e dal nostro modo di porci nei confronti delle amministrazioni locali. Dobbiamo superare i particolarismi, sapendo che ci sono delle priorità che non devono però dividere ma sempre e solo dare risposte”.

Cinque anni fa, il primo consiglio fu con mascherine e plexiglass come divisori, oggi c’è serenità. Il primo contenuto Acquaroli lo dedica alla sanità: “L’abbiamo affrontata con una riforma radicale, abbiamo rilanciato l’Inrca e ridato un ruolo agli Ospedali riuniti. C’è il nuovo piano socio sanitario e vorrei che nel corso dei prossimi mesi possa essere rivisto, essendo nato post pandemia, per adegualo sempre di più alle esigenze della comunità”.

Lo ascolta il neo assessore Calcinaro. “Non escludo che anche gli atti aziendali, che sono complessi possano essere uno strumento d’adeguare. Perseguiremo l’aumento del personale sanitario. Sono certo che, grazie alle maggiori risorse da parte dello Stato. Obiettivo è il contrasto alle liste di attesa, mettendo risorse e programmazione, per restituire il diritto alla salute a tutti. La produttività del sistema pubblico è cresciuta, ma noi dobbiamo abbattere l’inappropriatezza delle prestazioni. E poi – prosegue il governatore – le aggregazioni funzionali territoriali, dobbiamo ricostruire la sanità del territorio. Dobbiamo ricostruire la sanità di prossimità, risposta immediata a una popolazione che invecchia e attraversa il problema della denatalità. Riportando i servizi invertiremo la tendenza. solo così potremo dare le risposte utili a decongestionare i pronto soccorso”.

Obiettivo è potenziare la digitalizzazione: “L’intelligenza artificiale è una sfida per la nostra sanità. Lo dobbiamo omettere a servizio di una programmazione seria e corretta. Può dare risposte utili al sistema. Dobbiamo essere pronti a reggere i ritmi, la velocità di questa società”.

Ci sono poi le fragilità. Altro settore che spetta a Paolo Calcinaro: “Dipendenze, difficoltà legate alle disabilità dobbiamo affrontarle con ancora più forza e determinazione. Per noi sono una priorità. Per questo nel dare le deleghe non posso non citare l’istituzione del settore sociale che va in questa direzione” precisa Acquaroli. “Così come dobbiamo pensare agli anziani, una società civile deve essere in grado di stare vicino a chi prima di noi ha dato un contributo allo sviluppo della società” la chiosa sulle deleghe di Calcinaro, prima di iniziare a parlare di economica, agricoltura, infrastrutture e cultura.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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