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La promessa di Meloni porta soldi veri: 2.3 miliardi per la Zes. Castelli: "Segnale a imprese e alle zone del sisma"

17 Ottobre 2025

FERMO – Passo passo, le parole di Giorgia Meloni, affiancata dai due vicepresidenti, dette ad Ancona poche settimane è prima delle elezioni, stanno prendendo una forma concreta. “Dopo il via libera della Commissione Bilancio del Senato per l'estensione della Zes a Marche e Umbria oggi sulla Zona Economica Speciale è giunta un'altra importante notizia. Con il via libera del Cdm alla Legge di Bilancio non solo la Zes è stata rifinanziata, ma le risorse messe disposizione sono state portate a 2,3 miliardi di euro” sottolinea Guido Castelli, sentore e commissario alla ricostruzione.

“E' un segnale molto chiaro quello che giunge dal governo Meloni, che investe con ancor maggiore decisione su questo strumento rinnovando, al contempo, una particolare attenzione nei confronti dell'Appennino centrale. Nel cratere sisma 2016 la Zes si andrà così ad aggiungere agli altri strumenti di riparazione economica e sociale già operativi, inserendosi all'interno di quella strategia sostenuta e promossa dall'Esecutivo volta a incentivare lo sviluppo, il tessuto produttivo e l'offerta di lavoro" prosegue.

Soddisfatto, ovviamente, l’onorevole Francesco Battistoni, segretario regionale di Forza Italia. “Ottime notizie per le Marche e per l'Umbria: viene rifinanziata la ZES unica con 2,3 miliardi di euro per il 2026, fondi di cui potranno beneficiare i territori, le imprese e cittadini. Si tratta di un impegno mantenuto, un segnale concreto di attenzione e di concretezza verso le Marche che certifica ancora una volta il pragmatismo dell'Esecutivo e di Forza Italia nel rendere strutturale lo strumento Zes”.

Battistoni poi si toglie qualche sassolino: “Ci hanno accusato di tutto: di aver presentato un provvedimento vuoto, uno spot elettorale, una misura che sarebbe naufragata. Oggi invece dimostriamo l'esatto contrario: la Zes viene rinforzata con 2,3 miliardi e tutto ciò lo abbiamo fatto osservando un Pd imbarazzato che al Senato si è astenuto dal provvedimento. Per fortuna la Zona economica speciale - aggiunge Battistoni - esiste ed è una misura espansiva che punta ad aumentare gli investimenti e la fiducia delle imprese”.

Una misura fortemente apprezzata anche dal presidente di Confindustria Orsini: “La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha parlato di otto miliardi per le imprese, 2,3 miliardi per le Zes che abbiamo sempre sostenuto e richiesto, e la decontribuzione fiscale dei contratti, che abbiamo chiesto insieme ai sindacati. Su queste cose abbiamo dialogato e credo che siamo stati ascoltati. Leggeremo i testi ma apprezziamo le parole che oggi pubblicamente ha detto la presidente del consiglio, ha messo al centro le imprese”.

Aggiunge il suo vice Maurizio Marchesini: “Ci piace certamente il rifinanziamento della Zes unica, che ha messo in moto 28 miliardi di investimenti e generato 35mila assunzioni. Non stiamo chiedendo sovvenzioni: un euro pubblico ha messo in moto 5 euro privati. Noi vogliamo mettere in moto l'economia”.

Le imprese si trovano di fonte a un paese che ha seri problemi di produttività: “Su questo mi permetto di fare una battuta che da cattolico praticante un po’ mi pesa: l'introduzione della nuova festività di San Francesco è un giorno di lavoro in meno che, dai calcoli del Centro studi di Confindustria, costa circa 4 miliardi, esattamente 3,8 miliardi, cui il 20% pagato dal pubblico e l'80% pagato dai privati. Costa anche lo 0,08% del Pil, facciamo 0,1% per semplificare il conteggio, cioè un quinto del Pil che faremo quest'anno”. Della serie, san Francesco era meglio rafforzarlo come patrono, ma dei lavoratori.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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