PORTO SANT’ELPIDIO – Prevenzione, anche a scuola. “Con questo progetto promuoviamo la Lilt e così la sensibilizzazione tra i nostri giovani, ma anche docenti e personale amministrativo, su diverse problematiche, partendo dal controllo per evitare tumori al seno fino alla corretta alimentazione” introduce la dirigente del Polo Urbani Laura D’Ignazi che ha al suo fianco Federico Costantini, l’indomabile volontario della Lilt, il direttore de La Fenice, Alberto Gagliardi, la dottoressa Paola Pandolfi e la professoressa Samuela Pallottini.
L’istituto ha al suo interno anche il percorso Oss, “quindi la sanità per noi è un perno della formazione. Novità quest’anno è anche il percorso per la curvatura biomedica per lo Scientifico. “Studiamo, ma vogliamo anche offrire nuovi approfondimenti anche relativi ai rischi connessi a semplici abitudini come i tatuaggi”.
E poi un ulteriore percorso verrà avviato sull’alimentazione nello sport. “Lo faremo ai primi di maggio con i ragazzi del liceo Sportivo, ma anche con gli alunni dell’Alberghiero che ci permettono poi di mettere in pratica quanto insegnato da figure esterne alla scuola e vicine alle attività”.
In questo caso si parla di screening al seno, reso possibile da La Fenice e dallo staff del dottor Renato Bisonni, primario del Murri. “Non saremmo qui senza il dottor Gagliardi. Non avremmo potuto fare il numero zero del 4 e 8 marzo in occasione della festa della donna, non potremmo bissare sabato. La Fenice ci ha messo a disposizione la struttura e ci permette, come Lilt, di offrire alla popolazione uno screening non atteso, di più, tanto che abbiamo ancora 177 donne in attesa”.
Il target è quello delle donne 40-50 anni, fuori dallo screening pubblico, ma le statistiche che il tumore in quel periodo di vita è molto aggressivo. “La Lilt fa prevenzione 365 giorni all’anno. E ora con giornate mirate cerchiamo di porre attenzione su alcune figure femminili. Partiamo quindi dalle insegnanti e dipendenti della scuola, figure sempre sotto pressione”.
Gagliardi, per Costantini, smentisce l’immagine del privato che pensa solo all’utile, “che deve giustamente raggiungere”, ma sa anche dare. “Sono dieci le giornate di screening al seno per 40-50enni lungo il 2023”. Al mattino sabato ci sarà la diagnostica alla Fenice: mammografia, ecografia e nel pomeriggio, all’ambulatorio della Lilt, il senologo di Oncologia, il dottor Acito, effettuerà la visita senologica. Venti le dipendenti coinvolte che sono state selezionate tramite un modulo Google, con parametri precisi.
Incassa il grazie il direttore Gagliardi: “Non ho esitato di fronte alla richiesta della Lilt. Siamo un riferimento della sanità non solo locale. È un dovere impattare sul sociale e farlo mettendo semplicemente a disposizione macchinari di ultima generazione. Il nostro mammografo è 3D e a differenza di tanti altri riesce in maniera predittiva a vedere formazioni millimetriche”.
Tocca il tema del privato che dai più è visto come una struttura da profitto: “Ho girato tanti centri, alla Fenice c’è una governance aziendale che guarda lo scopo: erogare una buona medicina. Quando relaziono sul bilancio, mi rendo conto che gli utili sono esigui. L’anno scorso abbiamo rinnovato la risonanza magnetica, siamo tre strutture in Italia ad averla, unici nelle Marche. Sono scelte, il servizio deve essere sempre migliore allo stesso costo per il paziente di un esame simile in altre strutture, ma con macchinari meno performanti”.
Se si vuole prevenire, “la strada è quella tracciata dal presidente della regione Francesco Acquaroli che vuole sanità pubblica e privata sempre più convergenti. Per ridurre le liste di attesa, la diagnostica e il programmabile deve andare verso il privato” conclude Gagliardi.
Che ora spera ci siano altre strutture, come la sua, sul territorio provinciale che si mettano a disposizione. “Più siamo e meglio è, la prevenzione è fondamentale, farlo con la Lilt è una garanzia”.
r.vit.