ANCONA – Le miniere del Belgio, vissute nei racconti del nonno, le rivendica come base del suo impegno politico. Quel lavorare duramente, le battaglie per i diritti, il giusto salario. Sono profonde le radici politiche di Matteo Ricci e da quelle è partito per caricare e presentare la sua coalizione. Davanti a sé una marea umana di centrosinistra.” Sono la persona giusta contro lo squadrismo della destra. Vengo da una famiglia umile di minatori espatriati per cercare di lavorare” ha ribadito dal palco.
Camicia bianca, sorridente e determinato si è goduto dall’alto la piazza che pian piano si riempiva e colorava, dagli arcobaleni della pace alle stelle del Movimento, per passare al rosso della sinistra e al verde di chi crede in una regione più ambientalista.
“Questa è una piazza straordinaria, è un popolo che non si rassegna alla mediocrità nella quale ci hanno fatto sedere in questi anni. Chiede una Regione che rimetta al centro i più deboli, il sociale, la sanità pubblica in crisi. E una Regione che conti di più, quello che le persone vogliono per recuperare competitività in un momento difficile per l'economia” ha proseguito.
Ogni referente politico ha detto la sua, ma è chiaro che la vetrina è stata tutta per Ricci, ex sindaco di Pesaro, attuale europarlamentare, chiamato alla sfida più difficile di questa tornata elettorale: superare Acquaroli, uomo forte della Meloni.
“Noi abbiamo un programma che ci unisce, 56 pagine, come la percentuale che prenderemo alla fine”. Un messaggio lo riserva a chi lo accusa di aver vissuto sempre e solo di politica. “Vedete, io sono fiero della gavetta che ho fatto, sono cresciuto a pane e politica. Chi è qui è perché si riconosce nella mia guida e crede nei due valori fondanti: Resistenza e Costituzione”.
Parte quindi la carovana di Ricci. Tanti sono arrivati in pullman, anche dal Fermano quel pullman simbolo della folla di Acquaroli a Civitanova, che Ricci si è voluto riprendere.