MONTE URANO – Si sono tolti la giacca e hanno iniziato a passeggiare in camicia bianca tra gli alberi del più grande pescheto delle Marche. Protagonisti dell’alternativa mattinata sono stati il ministro Lollobrigida, il presidente della regione Francesco Acquaroli, il consigliere regionale Andrea Putzu e il sindaco Andrea Leoni. Guida d’eccezione è stato Marco Eleuteri, titolare dell’omonima azienda. In giacca è rimasto il prefetto D’Alascio.
Quando si è trovato di fronte all’anfiteatro composto da 80mila piante di pesca Saturnia, il ministro è letteralmente rimasto a bocca aperta. No spettacolo della natura che ben si abbina al business commerciale legato ai 3 milioni di chili di potenziale produzione. “L’agricoltura – ha sottolineato il ministro – è un asset strategico per l’economia nazionale. Nelle Marche abbiamo numerosi esempi d’eccellenza, tra l’altro sapete anche sperimentare, come in questo caso”.
Per far capire la forza del settore che guida a Roma, Lollobrigida cita un numero: “70 miliardi di export, in grande crescita negli ultimi due anni”. In questo contesto ben si inserisce la regione guidata da Acquaroli: “Siamo stati capaci di conquistare nuovi mercati supportando le aziende nel cammino” ha spiegato il presindete incassando il plauso del ministro.
Dopo le parole, tanti passi in mezzo agli alberi di Eleuteri che ha saputo, dal 1985 a oggi, far crescere questa specie caratteristica della Sicilia creando un piccolo distretto tra Monte Urano e Civitanova Marche. “Gestiamo 155mila piante, tutte coltivate a basso impatto ambientale. La produzione è di tre milioni di chili, di cui 2,6 milioni di pesca Saturnia e 400 mila chili della varietà nettarina Saturnia”.
Per gli esperti, è un gioiello della gastronomia marchigiana tanto da essere stata inserita da numerosi chef, anche stellati, nei propri menu. Da Uliassi a Rapisarda passando per Biagiola, con l’ultimo ‘acquisto’, ovvero Errico Recanati che ha realizzato un lab sperimentale per inserire al meglio il prodotto nel menu.
La pesca piatta ha una polpa bianca e si può mangiare benissimo con la buccia. “In Europa non esistono aziende con una superficie e una gamma così ampia dedicate esclusivamente alle pesche piatte, "tanto che ci piace definirci The Flat Peach Company” ribadisce Eleuteri che fattura 9 milioni di euro, con importanti previsioni di crescita.
“Negli ultimi anni, forti del riscontro del mercato, abbiamo accelerato ulteriormente il passo: da fine maggio a inizio settembre, saremo presenti sul mercato con 9 varietà di nettarine platicarpe, di cui 7 a pasta bianca e 2 a pasta gialla. Inoltre, nel corso del 2025, amplieremo ulteriormente la gamma delle nettarine piatte a pasta gialla per ottenere un calendario di maturazione di oltre 3 mesi senza soluzione di continuità, mentre per la pasta bianca è già completo e raggiunge quasi i 4 mesi” prosegue Eleuteri che per il progetto Anfiteatro ha coinvolto la facoltà di Agraria della Politecnica.
La visita si è chiusa con una degustazione affidata proprio a Recanati: “Il morso e la masticazione sono particolari. Considerando che qualunque cuoco, anche il più grande, non può fare nullo senza un’ottima materia prima, mi ritengo fortunato di essere marchigiano”.
Per il ministro, dopo l’antipasto, un primo con pasta Mancini, ragù di germano, pesca Saturnia, cicoria selvatica ed erbe aromatiche. E poi un maialino allo spiedo con pesca Saturna e per finire un ‘Lecca Lecca’ di panna affumicata e Pesca Saturnia. Dopo la visita l’incontro con Graziano Mazza, titolare della cantina Terra Premiata e imprenditore calzaturiero tra i pochi in continua ascesa.
r.vit.