COMUNANZA – "La bicicletta è il nostro simbolo contro il divano di chi vuole la regione ferma, che si accontenta della mediocrità", Pedala, pedala e pedala ancora Matteo Ricci. Il candidato presidente alla regione, oggi europarlamentare, ha fatto una lunga tappa a Comunanza prima di ripartire direzione Arquata del Tronto, il comune marchigiano più colpito dal sisma del 2016.
Inevitabile parlare della Beko. “Gli investimenti promessi dall’azienda devono essere reali, visibili e rapidi. Sindacati e lavoratori hanno già fatto la loro parte, ora tocca alla politica vigilare e garantire che l'accordo sindacale non resti solo sulla carta” ha sottolineato durante l’incontro con maestranze e amministratori locali, in testa l’onorevole Curti, ex sindaco di Force.
“Il mio impegno è massimo, sono anche andato a Istanbul a parlare direttamente con la famiglia proprietaria. A Fabriano le cose sono andate peggio, qui meglio, ma nessuno può permettersi di abbassare la guardia. Parliamo di centinaia di posti di lavoro, di un indotto fatto di microimprese che tengono in piedi questi territori” ha ribadito.
Passano poi alla questione sisma, Ricci ha ricordato a tutti che “se oggi abbiamo cantieri attivi è grazie all'ex commissario Giovanni Legnini. Ha portato 14 miliardi e sbloccato un meccanismo bloccato per anni. Sono passato per Camerino (nella foto), dove la ricostruzione è ferma, in quel comune i ritardi sono inaccettabili”.
La questione cratere corre al fianco di quella delle aree interne: “Abbiamo presentato quattro proposte semplici per le aree interne: 30mila euro a fondo perduto per giovani coppie che vogliono comprare o affittare casa; trasporto pubblico gratuito per studenti e lavoratori; nidi gratis; più fondi per le scuole con pluriclassi. Sono misure già in vigore in altre regioni, e funzionano. Non sono invenzioni, sono buone pratiche che possiamo replicare”.
Non teme neppure la difficoltà di trovare le risorse necessarie. “Il primo passo sarà chiudere strutture inutili e costose come l'Atim, che rappresentano spreco di soldi senza alcun impatto reale. È tempo di scegliere dove mettere le priorità”.
E priorità è la sanità: “E’ peggiorata in tutto: liste d'attesa aumentate, mobilità passiva in crescita. Le Marche pagano 34 milioni all'anno per curare i propri cittadini fuori regione. Un marchigiano su dieci ha rinunciato a curarsi e questo è il dato più allarmante. Sono cinque anni che danno la colpa a chi c'era prima. È legittimo farlo il primo anno, il secondo… ma se alla fine del mandato, dopo cinque anni che governi, le cose vanno peggio, le responsabilità sono le tue. Continuare a scaricare le colpe sul passato non è più credibile”.
r.vit.