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La pandemia non ferma Yehia, la Ferrari dell'Urologia. Al Murri 800 interventi e tecnologie innovative. In attesa del robot

6 Agosto 2021

FERMO – In attesa del robot chirurgico, di cui sarebbe il primo fruitore, Mahmoud Yehia, primario di Urologia al Murri, lavora senza sosta. Nel 2020, uno degli anni più difficili per la sanità, sono stati 800 gli interventi chirurgici, mantenendo i livelli pre pandemia. La Ferrari dell’urologia, come venne presentato, si conferma un’eccellenza.

IL REPARTO

“Questo a dimostrazione dell’elevato impegno nel garantire le cure ai pazienti urologici, nonostante le difficoltà del momento e le temporanee chiusure delle sale operatorie nel periodo di aumento dei contagi da coronavirus” commenta l’Asur 4, guidata d Roberto Grinta, plaudendo al lavoro di Yehia e del suo staff: i medici Marco Cordari, Giacomo Tucci, Asim Ettamimi, Gaetano Donatelli, Francesco Catanzariti, Flavia Tombolini, Luca Leone e gli infermieri coordinati da Cinzia Acciarri.

I NUMERI

“La struttura assicura ai pazienti interventi chirurgici in ambito oncologico per il trattamento di tumori del rene, della vescica, della prostata, delle vie escretrici e del testicolo. Il resto dell’attività chirurgica è rivolta al trattamento della calcolosi urinaria, dell’ipertrofia prostatica e alle patologie di tipo funzionale” spiega la direzione.
Nel dettaglio, nel 2020 sono stati eseguiti 72 prostatectomie radicali, 30 cistectomie radicali, 53 interventi chirurgici per le neoplasie del rene e della via escretrice, 230 interventi di resezione di neoplasie vescicali e circa 100 interventi per ipertrofia prostatica.

Insomma, cresce la chirurgia con una degenza media di 4-5 giorni. A questi dati vanno sommati inoltre i 108 interventi di day surgery eseguiti in regime ambulatoriale e oltre 230 interventi tra piccola chirurgia, chirurgia d’urgenza e chirurgia per calcolosi urinaria eseguiti in regime di ricovero.

“Un sistema di intervento sempre più personalizzato, attuata grazie alla stretta collaborazione con l’equipe anestesiologica ed il personale di sala operatoria” riprende la direzione che sottolinea l’impegno del reparto nel campo oncologico con una valutazione sia pre che post operatoria, in collaborazione diretta con le UOC di oncologia, di radiologia e di anatomia patologica.

MOBILITA' IN ENTRATA

Il dato che riflette la qualità di Urologia è nell’accesso: il 62% dei pazienti è locale, il 38% è frutto di mobilità attiva, che usufruisce anche dell’attività ambulatoriale capaci di dare risposte nel campo della prevenzione e follow-up oncologico con i servizi di cistoscopia e biopsia prostatica, oltre che con visite di urologia e andrologia anche grazie ai servizi di uroflussometria e urodinamica e quella di litotrissia extracorporea (ESWL) per il trattamento della calcolosi renale.

“I risultati e i dati valutati evidenziano sempre più il reparto di urologia dell’ospedale di Fermo come un punto di eccellenza chirurgica ed ambulatoriale nel trattamento delle patologie urinarie maschili e femminili ed una realtà in continua crescita nel nostro panorama” conclude la nota dell’Asur 4. Un motivo in più per non esitare e posizionare il robot chirurgico, di cui tanto di parla, al Murri.

Raffaele Vitali

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