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"La pace sia con voi". L'americano Prevost è il nuovo Papa Leone XIV. Un amico delle Marche, da Tolentino a Loreto

8 Maggio 2025

LORETO - Habemus Papam: Leone XIV. È un uomo di Papa Francesco l’americano Robert Prevost. Il vescovo che si è fatto le ossa in Perù, grande amico di Bergoglio che l’ha nominato cardinale nel 2023. Poco prima era stato scelto come presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina e prefetto del Dicastero per i Vescovi, guidava quindi la nomina dei vescovi in tutto il mondo.

“Che la pace sia con voi” sono le sue prime parole. Seguite poi da dialogo, accoglienza, carità. Per poi tornare a ripetere più volte con determinazione la parola pace.  “Aiutateci anche voi a costruire i ponti con il dialogo e con l'incontro, per essere un solo popolo, per essere in pace. Una pace disarmata e disarmante” ha detto rivolgendosi alla folla di fedeli in piazza e collegati con ogni strumento di comunicazione. Ha parlato per nove minuti in Italiano e qualche frase in spagnolo, in perfetta continuità con Papa Francesco.

Ha gli occhi lucidi, è emozionato, dovrebbe leggere, ma parla per lo più a braccio in un ottimo italiano Un vero pastore, come avrebbe voluto Bergoglio. Il suo nome girava, non sembrava un favorito e invece i suoi colleghi lo hanno scelto alla quarta votazione. Quasi un record di velocità. Il suo annuncio, poco più di un’ora dalla fumata bianca dal comignolo del Vaticano, dalla Loggia delle Benedizioni della Basilica di San Pietro da parte del cardinale protodiacono Dominique Mamberti.

Le prime parole, come sempre sono state "Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam...". Esplode in urla di gioia la piazza, sorridono i cardinali che si affacciano dai balconi e le prime immagini, dietro le quinte, mostrano Prevost sereno e sorridente. Il sorriso non lo perderà neppure durante la sua presentazione che ha accompagnato con una ‘Ave Maria’ e la concessione dell’indulgenza plenaria. "Dio ci vuole bene, il male non prevarrà " ha rassicurato il pontefice.

È per tutti l’uomo del dialogo, con idee chiare sul futuro della chiesa. In una recente intervista a Vatican News, Prevost ha delineato l'identikit del vescovo: “Un pastore vicino al popolo, non un manager. Spesso ci siamo preoccupati di insegnare la dottrina, ma rischiamo di dimenticare che il nostro primo compito è comunicare la bellezza e la gioia di conoscere Gesù".

Un Papa che ha già visitato per due volte le Marche, come ricorda il presidente del consiglio regionale Dino Latini:  “A Tolentino per san Nicola a settembre 2023 e poi a Loreto per celebrare la messa per la ricorrenza della Madonna nel dicembre del 2023. Esprimo sincera gioia per l'elezione di sua santità Robert Prevost che ha scelto il nome di Leone XIV. Raccoglie oggi l'eredità spirituale e pastorale di Papa Francesco, un pontificato che ha saputo indicare con chiarezza una via fatta di misericordia, dialogo e attenzione verso gli ultimi”.

CHI È IL PAPA

Francis Robert Prevost è il 267esimo Papa, si  chiama Leone XIV. Prevost era stato nominato da Papa Francesco nuovo prefetto del Dicastero dei Vescovi. Bergoglio lo aveva scelto per la sua ricchezza umana e spirituale di questo cardinale sui generis. Si tratta di un monaco agostiniano, nato a Chicago e che era vescovo di Chiclayo in Perù quando è stato chiamato a sostituire il cardinale canadese Marc Ouellet alla guida sia della Congregazione per i Vescovi che della Pontificia Commissione per l'America Latina.

Nato a Chicago, Illinois, nel 1955 da madre di origini spagnole e padre di origini francesi e italiane. È entrato nel noviziato dell'Ordine di Sant'Agostino nel 1977, e ha emesso i voti solenni nel 1981. Ha studiato teologia presso la Catholic Theological Union di Chicago e ha conseguito ulteriori titoli accademici presso la Pontificia Università di San Tommaso d'Aquino a Roma.

La sua vocazione missionaria lo ha portato in Perù, dove ha servito come parroco, docente e amministratore in diverse diocesi, accumulando un'esperienza pastorale significativa in un contesto culturale diverso dal suo paese d'origine. In tutto è stato missionario in Perù dal 1985 al 1999.

Dal 2013 al 2014, prima della nomina ad amministratore apostolico, e poi di vescovo, di Chiclayo, è stato direttore della formazione nel convento di Sant'Agostino a Chicago, primo consigliere e vicario provinciale della provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio.

Ha guidato l'ordine agostiniano a livello mondiale per due mandati consecutivi. Nel 2014, Papa Francesco lo ha nominato vescovo di Chiclayo, in Perù, riconoscendo la sua dedizione e il suo servizio nella regione. Successivamente, nel 2020, è stato nominato amministratore apostolico della diocesi di Callao.

Attualmente, come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l'America Latina ha un ruolo cruciale nella selezione e nella supervisione dei vescovi a livello globale, influenzando significativamente la realizzazione della riforma della Chiesa sognata da Bergoglio.

La sua competenza nel governo pastorale e la sua capacità di dialogo lo hanno reso una figura di rilievo nelle discussioni sul futuro della Chiesa. Si tratta dunque di una delle voci più autorevoli nel panorama ecclesiale contemporaneo.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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