FERMO – Nuovo appuntamento per gli alunni dell’Itet Carducci Galilei con il mondo del lavoro. Gli ex Allievi hanno organizzato l’incontro con l’imprenditore Alvaro Cesaroni, fondatore della Sigma, un vero capitano d’industria. Ore di Pcto alternative che vedono gli studenti confrontarsi con ci il lavoro lo crea.
Cesaroni ha così spiegato il suo mondo cresciuto all’ombra di Olivetti. Piero Mennò, vicepreside dell’Istituto, ha fatto gli onori di casa, mentre l’ex allievo Fabio D’Erasmo ha presentato l’imprenditore, che tra i tanti ruoli ha ricoperto anche quello di sindaco di Comunanza.
Cesaroni ha raccontato la sua esperienza di imprenditore e di uomo ai ragazzi, esortandoli allo studio e al sacrificio, perché “la vita non regala niente a nessuno”. Ha ripercorso la sua vita con la semplicità e l’umiltà che contraddistinguono le menti brillanti. È partito dagli anni della scuola superiore, ricordando che le lezioni a scuola erano sia al mattino che al pomeriggio e la notte era solito studiare, perché la scuola era dura e bisognava lavorare con costanza e sacrificio. Un sacrificio e una perseveranza che si è portato nella vita e di cui ha fatto tesoro.
Terminati gli studi a Fermo, si iscrive all’Università a Roma, e pochi mesi dopo riceve due offerte di lavoro: IBM e Olivetti. Senza pensarci rifiuta l’offerta di IBM, e accetta la sfida di Olivetti che gli offre due anni di formazione in azienda a Ivrea, in quella scuola di espressione olivettiana in cui venivano formati quelli che “Adriano” definiva gli “ingegneri di fabbrica”. La lettera di assunzione, racconta Cesaroni, la tiene ancora incorniciata e porta la firma del letterato Paolo Volponi, che in Olivetti era il capo del personale.
“La Olivetti dell’epoca ospitava oltre 40.000 lavoratori e Cesaroni faceva parte di un gruppo di 100 ricercatori che lavoravano allo sviluppo dei primi mini computer. La Apple e Microsoft non esistevano e l’Italia di Olivetti era l’avanguardia sul fronte di quella tecnologia dell’informazione che qualche anno più tardi avrebbe guidato il mondo” ha raccontato Cesaroni. Che da Olivetti ha preso la sua filosofia imprenditoriale: “La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica”. Questo insegnamento di Olivetti ripreso da Cesaroni in SIGMA si è tradotto in una “fabbrica” di donne e uomini per donne e uomini”.
Oggi la SIGMA è una multinazionale di successo con sede a Monterubbiano, ma capace di competere nel mondo sia nei prodotti che nella rete di servizi di assistenza, spaziando dal settore finanziario a quello ferroviario.
“Tutti parlano di Intelligenza artificiale - dice Cesaroni - ma pochi sanno che in SIGMA il primo algoritmo di AI fu industrializzato 20 anni fa. Questo solo grazie alla qualità del capitale umano proprio dell’azienda, i dipendenti infatti devono sentirsi la fabbrica come una cosa loro, solo così si può costantemente competere sul mercato”. L’ultimo messaggio è stato di stimolo: “Ragazzi studiate, puntate con determinazione e coraggio agli obiettivi, senza avere paura di confrontarvi nel mercato della vita”.