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La filiera della moda italiana modello per l'Europa. Sburlati all'Onu: lavoro retribuito e produzioni sostenibili

25 Novembre 2025

MONTEGRANARO – Resta caldo il tema della filiera nella moda. Durante il Global Industry Summit dell’Onu, il presidente di Confindustria Moda,  Luca Sburlati, ha parlato durante l’incontro dedicato a FairShare, il programma di Unido volto a promuovere catene del valore più eque, trasparenti e sostenibili.

L’Italia si conferma punto di riferimento internazionale nella tutela della qualità produttiva, della trasparenza dei processi e dei diritti dei lavoratori. “Sono numerose le iniziative che abbiamo avviato: lo sviluppo di un sistema armonizzato di audit di filiera, in grado di garantire verifiche omogenee, affidabili e comparabili lungo tutta la supply chain; la promozione di normative nazionali a tutela dei diritti dei lavoratori, per assicurare condizioni di lavoro dignitose, sicure e giustamente retribuite in ogni fase produttiva; la difesa delle filiere italiane dal dumping sociale e dalla concorrenza di mercati che non rispettano standard minimi di tutela umana e ambientale”.

Priroità che fanno parte anche di FairShare Programme di Unido, che propone strumenti, standard e interventi per promuovere una distribuzione più equa del valore lungo tutta la catena produttiva. ''Siamo fortemente impegnati nel garantire che ogni fase della filiera moda rispecchi i valori di trasparenza, legalità e rispetto della persona. La qualità del Made in Italy non può prescindere dalla qualità del lavoro che vi sta dietro” ha ricordato a tutti Sburlati.

Che è convinto di un aspetto: “Iniziative internazionali, come FairShare, possono offrire strumenti preziosi per rafforzare ulteriormente la tracciabilità, tutelare i lavoratori e valorizzare il modello italiano di produzione responsabile”.

L'Italia è pronta a fare la sua parte per contribuire alla costruzione di catene del valore globali più eque e resilienti, mettendo al centro le persone, le competenze e le nostre tradizioni manifatturiere”. Gunther Beger, DG per l'Innovazione degli SDG e la Trasformazione Economica Unido, ha aggiunto: “FairShare è stato creato per garantire che dignità, trasparenza e valore condiviso diventino la norma, non l'eccezione, nei sistemi di produzione globali. L'impegno dimostrato da Confindustria Moda e dal Presidente Sburlati manda un segnale forte: che tradizione, qualità ed equità possono, e devono, andare di pari passo. Non vediamo l'ora di approfondire la nostra collaborazione per sostenere aziende, lavoratori e comunità lungo l'intera filiera della moda”.

Un lavoro equamente retribuito e produzioni responsabili restano i due must. ''Grazie a un impegno coerente con le priorità europee e con le aspettative dei consumatori – conclude il numero uno di  Confindustria Moda -  il made in continua a posizionarsi come attore strategico nella costruzione di un sistema moda competitivo, etico e orientato al futuro''.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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