
ANCONA – Conti in ordine. La Corte dei Conti delle Marche ha dichiarato la parificazione del Rendiconto generale della Regione Marche per il 2024, con parere favorevole della Procura generale, guidata da Alessandra Pomponio. Non sono mancati i rilievi focalizzati su sanità (liste d'attesa e mobilità passiva), ricostruzione post sisma e utilizzo fondi del Pnrr.
Il governatore Francesco Acquaroli, l’assessore al Bilancio Francesca Pantaloni e l’assessore alla Sanità Paolo Calcinaro hanno rappresentato la regione durante l’udienza. Secondo la Corte presieduta da Vincenzo Palomba “la gestione finanziaria, pur in un contesto di perdurante instabilità del quadro socio-economico internazionale, ha garantito anche per il 2024 il mantenimento degli equilibri di bilancio, sia di competenza che di cassa”.
Il risultato d'amministrazione, a consuntivo dell'esercizio 2024, è risultato pari a 893,6 milioni la cui quota disponibile, al netto di vincoli e degli accantonamenti, ha evidenziato un disavanzo per complesso 49,7 milioni (pari a mutui autorizzati e non contratti) in miglioramento del 30,25% rispetto al precedente esercizio. “La consistenza del fondo Cassa finale è passata dai 589 milioni di inizio esercizio ai 382 finali per la maggior parte afferenti alla gestione sanitaria la cui disponibilità ha permesso all'ente di non far ricorso, anche nell'esercizio 2024, a nuovo indebitamento e ad anticipazioni di cassa”.
Le bacchettate arrivano sul Pnrr: “Vi sono state delle accelerazioni nel corso del 2024, anche se ancora le percentuali di realizzazione definitiva delle opere è molto bassa. Il sistema di finanziamento del Pnrr - ha osservato - prevede che l'opera non solo sia completata, valuta la performance, quindi la messa in opera, la messa in funzione definitiva perché possa essere poi finanziata complessivamente a valere sul Piano. Quindi chiaramente serve un'accelerazione di tutta l'attività volta all'utilizzo di questi fondi”.
Non tentenna Acquaroli: “L’attività di controllo della Corte dei Conti costituisce un’importante opportunità per consolidare l’efficacia delle politiche pubbliche. Rinnoviamo l’impegno a completare il lavoro in atto, nella consapevolezza di essere al servizio della comunità e garanti del bene comune anche per le generazioni future”.
Nel complesso a fine 2024 i progetti nelle Marche, totalmente o parzialmente finanziati con Pnrr o dal Piano nazionale complementare (Pnc), erano 7.044 del valore complessivo di 4.502 milioni di euro(3.157 finanziati direttamente dal Pnrr); la Regione è attuatore di 846 progetti per un impegno complessivo di oltre 565 milioni di euro. Dal portale regionale, la Corte individua “squilibri tra costi di realizzazione e importi ammessi al finanziamento ad esempio per le reti di prossimità, strutture e telemedicina: a fronte di costi quantificati in circa 254 milioni di euro, risulta ammesso a finanziamento un importo di 172 milioni”.
Tra i passaggi critici c’è quello relativo alla mobilità sanitaria. “Sulla mobilità esterna bisogna guardare quella che è la mobilità storica della nostra regione. Noi non possiamo paragonarla agli anni dal 2020 al 2023 perché sono gli anni pandemici e post pandemici. Se andiamo a vedere il saldo ci si rende conto che è migliorato rispetto al 2019 e anche al 2018” reagisce Acquaroli.
I magistrati contabili hanno infatti rilevato un saldo di mobilità passiva delle Marche che cresce di quasi 9 milioni passando dai 39,84 milioni di euro ai 48,69 milioni “Al di là di questo però bisogna continuare a lavorare perché noi sappiamo benissimo che la riforma è partita proprio nell'anno 2023. - ha aggiunto Acquaroli - Tra l'altro sui livelli essenziali di assistenza si è rappresentato oggi il dato del 2023, quando nel 2024 c'è stato un sensibile miglioramento e nel 2025 è in corso un sensibile miglioramento rispetto al 2024”.
Ogni critica diventa uno stimolo per il presidente della regione: “Però non si può imputare alla regione l’aumento dei costi delle opere. Purtroppo dal 2020 ad oggi abbiamo visto i prezzi schizzare. - ha aggiunto Acquaroli - Dobbiamo sicuramente lavorare per la realizzazione delle infrastrutture che sono oggetto della programmazione regionale e per tutte le opere che sono oggetto del Pnrr. Tuttavia in questi anni c'è stato un continuo aumento del costo delle materie prime dovuto all'inflazione, poi al costo dell'energia e fattori come il superbonus che hanno avuto degli effetti”.
La procuratrice Alessandra Pomponio ha toccato anche il tema della ricostruzione: “C’è un'elevata percentuale di lavori programmati e non realizzati. Ciò comporta che la popolazione residente non ha le strutture, non ha scuole, non ha chiese, non ha le infrastrutture che sono invece necessarie per ristabilire una vita normale all'interno di questi crateri del sisma”. Quella della ricostruzione è una delle partite più importanti per Acquaroli, che l’ha ricordato anche nel suo discorso di presentazione al nuovo consiglio regionale.
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