FERMO – L’ultimo post del sindaco Paolo Calcinaro non è piaciuto agli ex compagni di viaggio della Città che vogliamo guidata in consiglio da Nicola Pascucci. “Vogliamo ricordargli che abbiamo amministrato con lui per nove anni dunque le rivendicazioni rispetto alla 'città che crede in sé stessa' e ai risultati ottenuti andrebbero quantomeno condivise. Come mai veniamo tirati ancora in ballo solo per aver scelto una strada differente dalla sua, dalle sue scelte 'ego riferite', caratterizzata da una continua mancanza di rispetto verso tutti i suoi componenti e senza collegialità nelle decisioni” sottolinea Pascucci.
Che poi aggiunge: “Noi, diversamente dal sindaco, abbiamo scelto la nostra posizione politica, siamo di centrosinistra. Se ser vizze una conferma delle diverse scelte fatte dal sindaco, in Consiglio il bilancio è stato votato dell'intero centrodestra comunale: questo è il massimo esempio di appoggio politico ed è ciò che ci aspetterà da qui a cinque mesi, al di là della solita pantomima di civismo diventato cinismo, da tempo”.
Entrando poi nel merito del consiglio comunale, che li ha visti uscire con alcuni esponenti del Pd al momento del voto su via Respighi, Pascucci sottolinea un paio di punti cardine su cui riflettere: “Il primo è politico, abbiamo visto per la prima volta gli assessori intervenire nel proprio campo. Una libertà di parola ritardata ma apprezzabile. Il secondo è di scopo, noi abbiamo chiesto di dedicare i prossimi mesi ai giovani, all’emergenza sociale che li sta colpendo” ribadiscono i consiglieri de La città che vogliamo. E parlando di giovani, anche mercato coperto resta una nota dolente per la minoranza: “L'intera città, a dispetto dei milioni di euro investiti, non sa cosa sia, come e quando funzionerà appieno. E questo ha ripercussioni sulla rilancio del cento storico che non può essere solo food”.
Pensiero finale a quanto accaduto al momento della discussione dei punti sull’urbanistica (leggi Malvatani, PD). “No si può discutere di scelte strategiche, come l’area Steat Girola e via Respighi a notte fonda. Abbiamo chiesto un rinvio, ma niente. Dopo una votazione valida per rimandare a una prossima seduta o due punti, l'ennesima pantomima ha annullato la votazione dei consiglieri e fatto rivotare per continuare il consiglio. Per protesta abbiamo lasciato l'aula consiliare, non certo per stanchezza".
