FERMO – L’aria di Fermo gli fa sempre bene ad Acquaroli, del resto è una provincia che con il centrodestra guida praticamente tutte le amministrazioni, piccole o grandi che siano. E così in camicia e senza giacca incontra anche i futuri potenziali elettori tra Montegiorgio, Servigliano e villa Vitali.
“Non guardo mai o quasi mai i sondaggi se non per curiosità. Per il resto io lavoro e quello che dico sempre a tutti è che sono sereno per il lavoro che abbiamo svolto, per i fatti concreti che siamo riusciti a raggiungere, i risultati che sono inopinabili, sia dal punto di vista matematico per quello che concerne i cantieri e anche per i risultati ottenuti su temi scivolosi come la sanità” sottolinea il governatore uscente.
I sondaggi lo danno in vantaggio, ma non così avanti rispetto a Matteo Ricci, il principale contender, ma per Acquaroli è irrilevante. Anche davanti alle telecamere di Rete 4 i temi che affronta sono altri. Anche macro, come l’Europa e la pace. “Dobbiamo conferire all'Europa una spinta verso una nuova stagione, una nuova fase. C'è ormai una ampia consapevolezza nell'opinione pubblica e nelle istituzioni rispetto alla necessità di un'Europa più coesa e protagonista. Ma anche di un Occidente più unito rispetto alle grandi sfide che in questo momento noi stiamo attraversando”.
È convinto che la premier Meloni stia lavorando al meglio, anche di fronte al rischio dazi: “Siamo di fronte a sfide che devono riguardare la pace e la crescita delle nostre comunità e soprattutto sfide che devono vederci anche mettere in sicurezza un livello di competitività e siamo molto legati perché ha rappresentato anche quel sistema socio-economico che c'è. Con il governo Meloni il protagonismo dell'Italia, in questi due anni e mezzo, è sotto gli occhi di tutti”.
Sulle alleanze è tranchant: “Noi siamo leali all'occidente ma mai subalterni: siamo favorevoli chiaramente agli sforzi di mediazione del presidente Trump, ma dall'altra parte siamo attenti a quello che sta avvenendo. Penso che abbiamo dato una centralità all'Italia che è mancata in questi anni, che ci è stata riconosciuta da tutti, legata anche alla trattativa per i dazi, ma non solo. Una centralità che fa dell'Italia, un paese leader in Europa, e dell'Europa ,un riconoscimento che l'Italia non aveva avuto da anni. Credo - ha concluso - che questo sia uno stimolo importante e un'opportunità per il nostro Paese, un'opportunità politica, istituzionale ma anche commerciale”.