FERMO – Il segretario Luca Piermartiri ci teneva a una presentazione ufficiale e coesa dei quattro candidati al consiglio regionale: Luisanna Cola, Chiara Croce, Fabrizio Cesetti e Nicola Loira. “Una campagna elettorale iniziata di corsa, partendo dalla propria casa per poi iniziare a correre lungo il territorio. E lo facciamo con una squadra costruita ascoltndo la base” sottolinea il segretario provinciale.
“L’obiettivo del Pd è solo uno: mandare a casa la destra e far sì che Matteo Ricci diventi presidente. Serve un cambio di passo dopo anni difficili, soprattutto durante il mandato Acquaroli. Questa è un amministrazione che non ascolta e si è limitata a tagliare nastri frutto di finanziamenti di quando Cesetti era assessore” prosegue Piermartiri.
La richiesta della Zes per Piermartiri è la fotografia del loro fallimento: “La Meloni lo certifica, noi l’avevamo proposta nel 2022, del resto sono diversi i settori in difficoltà, in primis il calzaturiero. Ci hanno detto NO, perché la regione andava bene secondo Acquaroli”. Resta comunque l’utilità della misura: “Solo che è tardi, potevano farla tre anni fa e non a due mesi dal voto”.
C’è poi la sanità. Un tema su cui Piermartiri deve soffermarsi: “Dopo la riforma, che riteniamo sbagliata, i risultati sono evidenti: non funziona”. Di certo da questi quattro, vincendo Ricci uscirà un assessore: “Chi verrà eletto in provincia di Fermo, avrà un posto in Giunta. Se ne parlerà, ma è evidente che auspichiamo l’assessorato”.
Punto su cui si soffermano sia Cesetti che Loira. Capolista dei Dem è Chiara Croce, segretaria dei Giovani Democratici delle Marche e consigliera comunale di Montegranaro: “La mia è una campagna on the road, sto passando in rassegna ogni comune per incontrare le persone, studiare le persone e compensare la mia giovane età”. Un passaggio lo dedica a Putzu: “Poteva fare qualcosa per il lavoro del territorio, che invece sta andando a picco e ora si limitano alla ‘pagliacciata’ della Zes. È una pura trovata propagandistica in un territorio che ha ricevuto una marea di soldi, spesi in materia irrazionale”.
Per Luisanna Cola, dottoressa con 30 anni di esperienza in sanità pubblica in cui ha dovuto affrontare 15 budget sanitari diversi: “Io porto quello che so fare in un settore che è un capitolo di spesa fondamentale, ma preferisco definirla risorsa. La destra apre e la sinistra chiude? Noi finalmente sbloccheremo il piano di assunzione fermo al 2018, che è oggi a invarianza di ‘teste’ senza variazione di spesa. Noi invece proponiamo di utilizzare al meglio e nostre strutture e di riempirle di personale, di letti e reparti”.
Ci sono più servizi, ma stesso personale, sono state razionalizzate le assunzioni, ma nulla è stato fatto in più. Vorrebbe agire anche per una nuova forma di cultura, “che vada oltre l’intrattenimento e ridia anche spazio alle aree interne, che non possono essere marginalizzate. Per riuscirci, possiamo anche aderire alla rete mondiale delle città sane”.
Fabrizio Cesetti è l’uomo d’esperienza, dal 2009 ricopre ruoli apicali: “Non c’è una cosa che io abbia detto che non sia stata realizzata. Penso alla sanità, che vale l’85% del bilancio regionale, e ai due nuovi ospedali: a dicembre ci saranno 50milioni per la sanità fermana. Se sarò io l’assessore al Bilancio, ricordo che nei cinque anni di centrodestra è stata confermata tutta la struttura che avevo nominato con Ceriscioli, la firma sarò la mia, altrimenti farò un emendamento”.
La Zes la definisce anche lui ‘una presa in giro’. “No riusciranno ad arrivare alla definizione in pochi mesi. Se uno a voleva, facevano un decreto legge”. Infine, infrastrutture, “di cui già ho detto molto”, e il, come da suo slogan, “portare il Fermano nel governo della regione, cosa che si può fare solo votando il PD. Se noi vinciamo avremo tre posizioni, due consiglieri regionali e un assessorato”.
Last but not least, Nicola Loria, che è tornato carico e determinato come ai tempi da sindaco di Porto San Giorgio: “Questa è la lista giusta per vincere. Parto dall’assessora, un posto che noi vogliamo pretendere. Il ‘Cambio di Marche’ passa anche attraverso una nuova considerazione di questo territorio, che deve essere pari alle altre province. Facile per qualcuno dire ‘che siamo ultimi in regione’, peccato che poi stia con gli stessi. Noi cambieremo davvero le Marche. Noi siamo il territorio che si è fermato prima e ha agganciato la Regione al sud Italia. Di certo il mio impegno sarà quello di non mettere me al centro dell’azione, ma il Fermano. Che merita servizi e attenzione, dalle aree interne ai giovani che vogliamo far restare qui, ridando competitività alle Marche utilizzando in primis le nostre straordinarie università”.
Ognuno corre per essere eletto, ma sull’ipotesi ticket cala il silenzio: “Siamo una lista plurale non ci sono ticket preordinati”. Così come sull’arrivo dei big del partito: “Noi vogliamo territorio protagonista e non subalterno rispetto al governo e a scelte prese altrove” ribadisce Loira. “Non ci servono badanti” tuona Cesetti. “Qui parlano le nostre vite, non ci servono supporti da campagna elettorale” è il pensiero di Cola.” Vi aspetto alla Festa dell’Unità di Montegranaro, lì i big” la chiosa di Croce.
@raffaelevitali