
Monte Urano – La politica è frizzante anche a Monte Urano. E, come capitato a Porto San Giorgio dove però la crisi è poi rientrata, ad accendere la miccia è Noi Moderati. Il partito che ha nell’ex consigliere regionale Marco Marinangeli il leader territoriale, sta prendendo posizioni autonome in più di un amministrazione in cui governa con il centrodestra.
E così accade a Monte Urano, dove però il passo è stato più violento: la capogruppo di Cambiamo Insieme, ovvero la referente in consiglio del sindaco Leoni, ha lasciato il suo incarico. Marta Susino in questo modo rivendica la sua autonomia, “sarò consigliera indipendente pronta all’appoggio esterno” ha ribadito. Per la Susino troppi i punti non condivisi con la maggioranza.
“Considerando che Leoni ha vinto con 29 voti di scarto, perdendo i 115 che aveva ottenuto la Susino non ha neppure la maggioranza relativa. È evidente la crisi politica della maggioranza, che ormai è diventata monocolore. E il colore – sottolineano i consiglieri di minoranza Moretti e Brasili – quello di fratelli d’Italia”.
“Dalla scuola bloccata al cineteatro Arlecchino dimenticato, dalle associazioni sportive infuriate per la gestione alla Polizia locale usata ormai solo per fare cassa: i problemi son tanti in un paese che va avanti grazie ai volontari” ribadiscono i due consiglieri che chiedono al sindaco di dimettersi.
La maggioranza si è presa 24 ore e poi ha prodotto la risposta che parte da una presa d’atto: “noi seguiamo il programma in modo serio, coinvolgendo ogni componente della maggioranza. La consigliera Susino, da tempo, aveva ridotto la sua disponibilità. Per questo avevamo deciso di cambiare il capogruppo. Ora, invece, pubblicamente ha esternato la sua lontananza dalle scelte dell’amministrazione” sottolinea Cambiamo Insieme nella sua nota.
Una stoccata arriva sulla candidatura alle regionali della Susino, “che abbiamo appreso dalla stampa”. E anche sulle azioni di No Moderati: “I rappresentanti stanno uscendo da diverse amministrazioni. Si tratta di una scelta legittima, ma che non va nella direzione della stabilità amministrativa né del lavoro condiviso che il nostro Comune richiede ogni giorno”.
