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Intervista a Vallasciani: Fermo e il futuro del centrosinsitra, per vincere servono civici che riportano la gente al seggio

15 Ottobre 2025

di Raffaele Vitali

FERMO – Il blitz per portare Gionata Borraccini sullo scranno di presidente del consiglio comunale è naufragato in pochi minuti. Troppo compatta la maggioranza su Cesare Pascali. Ma Sandro Vallasciani, capogruppo del Pd che ha supportato la strategia del gruppo Trasatti, non ne soffre troppo. “Un’azione troppo fine per questo consiglio”.

Vallasciani, con la nomina di Pascali il mondo Calcinaro è ancora più forte?

“Dire invece che si è materializzata l’ipoteca della destra sulla amministrazione civica. Lo testimoniano le parole di Tulli, Rocchi e Giacobbi che per ordine di partito hanno condiviso la nomina”.

Avete davvero creduto che Rocchi e company fossero all’opposizione?

“E allora perché andare nel gruppo misto. Ci sono stati episodi di dissenso in cui la maggioranza non ha condiviso”.

A cosa portano?

“Nello specifico a dei distinguo. In generale non hanno impattato, perché alla fine sono tutti legati a un mondo di centrodestra”.

Crede che i partiti del centrodestra faranno parte della futura coalizione pro Scarfini?

“Questo dipende dalla golden share di Calcinaro. Se vorrà caratterizzare la nuova coalizione al governo della città in continuità con la sua, questa etichetta civica che lo ha premiato con un consenso oltremisura, il civismo è un brand che irrinunciabile”.

Ce la farà?

“La sua immagine vive di questo. E così la sua forza. Ne è la prova il risultato poco edificante delle liste di partito a Fermo, di tutta la destra. I voti di Fratelli d’Italia sono la metà della media e così gli altri”.

Fermo è la prova per strutturare ‘I marchigiani’?

“Avendo una rilevanza regionale, è da vedere. Poi magari cresce. Di certo Calcinaro può ambire alla leadership, se vuole avere un respiro regionale post Acquaroli, deve strutturarla, far diventare la sua civica una forza politica non solo locale. Ma da qualche parte deve partire, andando oltre piazza Pulita”.

Questo vi rafforza come centrosinistra o vi spaventa?

“A noi spaventa la mancanza di distinzione dell’elettorato che non distingue il fatto che dietro il civismo di Calcinaro ci siano pensieri non affini a quello che poi votano. Questo è un dettaglio che all’elettorato comune può non essere rilevante, ma che se approfondito diventa dirimente”.

Quale sarà la vostra narrazione per distinguervi?

“Intanto dobbiamo ripartire dal fatto che il centrosinistra può vincere, come successo in altre regioni. Bisogna andare a ricercare le motivazioni per creare una identità politica credibile. Andando oltre il fatto che a livello locale dovemmo creare una componente alternativa civica a Calcinaro, che la pensi in modo diverso da altre cose”.

C’è spazio per crearla?

“C’è la possibilità che con un certo tipo di lista quell’elettorato che non è andato a votare si esprima. È quel mondo che non ha scelto Calcinaro ma che non ci ha trovato credibili. È una partita difficile recuperare su questo terreno. Ma c’è una realtà che non si può più nascondere. Perché i redditi di questa provincia sono i più bassi delle Marche, la decrescita anche demografica città è reale. E quindi le scelte fatte non bastano. Se non c’è lavoro non c’è crescita. Fermo resta un capoluogo minore e in crisi a prescindere dalla capacità di Calcinaro e del suo impegno. Forse su questo dovremmo trovare motivazione per spingere le persone a lottare per e con noi”.

Sembra Renzi su Ricci, meglio parlare meno di Palestina e più di lavoro.

“La gente vive e la crisi in questa regione e in particolare nel nostro territorio. Aspettiamo la Zes, ma resta il tema del disagio, dello scontento e del distacco tra amministrazione e cittadini”.

Per recuperarla servono figure forti e credibili, ce le avete?

“Più che altro serve un programma forte e innovativo rispetto al passato per sradicare le criticità strutturali”.

Crede nelle primarie per il sindaco?

“Dobbiamo prima metterci a tavolino, costruire il progetto e mobilitare i cittadini, militanti e simpatizzanti, che si vogliano mettere in discussione per un progetto di ampio respiro e spessore. Costruito il quale poi si troverà chi avrà l’onore di portarlo avanti. Primarie o dibattito interno, vedremo”.

Ha senso inseguire l’alleanza coni 5 Stelle per come è fatta Fermo?

“I risultati dei 5 Stelle nelle ultime competizioni elettorali hanno certificato una forza politica non più vicina ai cittadini come dieci anni fa. Questo si vede a Fermo. La ricerca di quell’elettorato, anche grazie  a forze civiche, può essere l’elemento che porta un valore aggiunto a una coalizione di centrosinistra”.

Il neo consigliere Cesetti ha parlato di ‘verginità politica’ da ricostruire per Trasatti e i suoi, per voi sono affidabili?

“La trovo una frase fuori luogo. Perché la forza consiliare e politica di Trasatti ha ampiamente dimostrato di non essere attaccata né ai ruoli né al potere, ma di avere coraggiosamente affermato di non condividere l’ambiguità politica dei civici di Calcinaro. per noi sono una grande risorsa”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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