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Ingegneri e infermieri, il futuro inizia a Fermo. Gregori: lavoro garantito. Calcinaro: restate qui, fateci crescere

21 Luglio 2025

FERMO – “Una giornata che rimane nella vita di ognuno. Fermo ah voluto con forza riavere l’Università. E qui siamo cresciuti fortemente incrementando il numero dei corsi di laurea in Ingegneria e in Professioni sanitarie. Questa è la mia ultima laurea in piazza a Fermo ed è una sessione bellissima”.

Una piazza in festa, piena di corone di alloro, di pergamene, di abiti colorati ed eleganti, di futuro: è la piazza delle lauree della Politecnica delle Marche. Come da tradizione, a Fermo, il momento di chiusura di un percorso di studi si celebra in piazza del Popolo.

È l’ultima sessione per sindaco e rettore, i due amici Calcinaro e Gregori. Entrambi emozionati quanto determinati a sottolineare l’importanza che ormai la Politecnica ha per Fermo. E viceversa, visto che chi si forma sotto il Girfalco poi entra nel mondo del lavoro dalla porta principale e rapidamente.

A dirlo è anche la classifica Censis che colloca l’Università Politecnica delle Marche al secondo posto in Italia tra le università statali con meno di 20mila iscritti. Tanti sono i criteri, tra questi ci sono strutture disponibili, servizi erogati, borse di studio, internazionalizzazione e appunto occupabilità.

Gli ormai ex allievi che sono saliti sul palco, si quelli di Ingegneria gestionale sia di infermieristica, possono davvero sorridere: a un anno dal conseguimento del titolo, il tasso di occupazione è pari all’89,2% contro una media nazionale del 78,6%. Il tasso di occupazione cresce per gli intervistati a cinque anni dal conseguimento del titolo, ed è pari al 94% contro una media nazionale del 89,7%. L’Univpm si attesta quindi tra i migliori Atenei per tasso di occupazione in Italia.

Anche di questo hanno parlato i protagonisti sul palco. Che hanno sottolineato anche una particolarità. Uno studente non è potuto essere in piazza perché impegnato in Germania a rappresentare i colori dell’Italia alle Universiadi, forte del titolo italiano universitario di lancio del Martello. È Giorgio Olivieri, che ha discusso la tesi di laurea in Ingegneria Gestionale da remoto. “Mi dispiace non poter essere a Fermo, nella mia terra” ha detto a fine discussione. È uno dei tanti studenti atleti che sono seguiti dal professor Massimo Conti, referente sport di Ateneo. 

Se l’università cresce è merito di un grande team formato da Gregori: “Questo risultato è il frutto di un lavoro condiviso che coinvolge la comunità accademica e testimonia la solidità e la coerenza del nostro progetto formativo, basato su scelte strategiche e attenzione alle persone e alla loro crescita personale e professionale”.

Merito anche alle città che l’università la accolgono e in questo Fermo si è sempre dimostrata molto disponibile. Anche oggi, con i corsi che aumentano e la necessità di nuovi spazi, Calcinaro ha già pianificato il futuro. A prescindere da dove sarà tra qualche mese, in Regione o magari candidato per un posto in consiglio comunale dopo i dieci anni da sindaco.

“Non è vero che uno vale uno, le competenze fanno la differenza. Da noi si studia, non si prendono le lauree facilmente” ribadisce il rettore Gian Luca Gregori. Prima di dare la parola al sindaco Paolo Calcinaro: “Complimenti ragazzi, un percorso non facile ma noi ci teniamo a offrirvi i cuore della città, la parte più significativa peer onorare questo vostro giorno di festa. E diceva bene Gianluca, il nostro rettore, questo è un giorno importante per voi, ma lo è peer Fermo, perché per la prima volta qui si  celebrarono le lauree di ben due corsi di laurea. E questo significa tanto per una città che vuole crescere dal punto di vista universitario. Grazie allo sforzo della Politecnica abbiamo fatto tanto, mi auguro che voi possiate sfogare il vostro talento nel nostro territorio, abbiamo bisogno di voi per crescere. Questa è la mia speranza” conclude il primo cittadino.

Fiducia è quella che semina Gregori: “Le immigrazioni nelle Marche sono superiori alle emigrazioni. Non è vero che nelle Marche va tutto male ed è una situazione drammatica, le imprese e il territorio funzionano. Qualcuno teorizza che le aree interne devono morire, è una follia: devono crescere e lo faremo con il capitale umano che dobbiamo e dovremo valorizzarlo. Questa è la missione del nostro ateneo”.

L’ultimo intervento prima che i laureati, tra cui la neo mamma e moglie del sindaco di Ponzano Silvia Pasqualini, vengano chiamati sul palco per ritirare la pergamena e la foto di rito con il rettore, è di Sabrina Brizzola, presidente consiglio studentesco: “Un traguardo importante, frutto di anni di impegno. Un giorno che parla di voi, del vostro coraggio e costanza e della persona che ognuna di voi è diventata. Università non è una somma di esami, è uno spazio in cui si cresce anche con cittadini e cittadine. Un luogo dove si sbaglia, si cambia idea e si scoprono relazioni che diventano fondamenta per la vita. Il mondo ha bisogno della vostra capacità di individuare strade nuove, siate il cambiamento necessario”.

Questi i laureati in Ingegneria: Beatrice Miriam Antenucci, Paolo Badiali, Matteo Bastianelli, Francesca Bocale, Giorgia Capitani, Gabriel Duca, Francesco Umberto Ferrero, Manuel Gnaga, Simone Luciani, Martina Lucidi, Alessandro Antonio Macchia, Michela Marchionne, Domenico Marozzi, Giorgio Olivieri, Antonio Pio Romano, Fabio Rotini, Alice Tamburi, Giovanni Ubaldi, Federica Amicucci, Leonardo Amicucci, Jessica Baccile, Massimo Carusone, Sara Cicchini, Leonardo Cirilli, Davide Costantino, Maria Chiara Cuccù, Silvia Di Benedetto, Simone D’Ostilio, Michele Maria Esposito, Andrea Finizio, Giacomo Giampieri, Michele Lorenzo Manna, Francesca Manuale, Andrea Marchetti, Tommaso Marchetti, Virginia Marsullo, Martina Moretti, Asaad Nasimi, Alessandro Orlandini, Emanuele Piccirilli, Alessandro Santori Rosa, Linda Savarese, Christian Starace, Bartolomeo Tacconi, Albano Toska, Lorenzo Vicomandi.

Laurea magistrale in Infermieristica: Diego Bei, Giulia Gianobili, Gioia Pomili, Beatrice Quadrini, Federica Andrea Salvatori, Veronica De Angelis, Cristina Feliziani, Irene Bastiani, Chiara Massetti, Ilaria Poli, Carla Cremonini, Eleonora Belelli, Luigia Carulli, Francesca Contigiani, Claudia Girotti, Giuseppina Mariano, Ramona Martellini, Rosella Pisauro, Walter Piviero.

r.vit.

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