di Raffaele Vitali
FERMO – A cosa serve una infrastruttura? A collegare al meglio luoghi altrimenti distanti uno dall’altro, ma anche a portare il miglior servizio. Di fronte a una provincia che invecchia e che cerca di rilanciare la vita nei suoi borghi, la soluzione potrebbe arrivare dalla ‘metropolitana di superficie’ più che dai chilometri di asfalto (leggi EDITORIALE).
Ne è convinto da tempo Elvezio Serena, storico voto di Italia Nostra, ne traccia i vantaggi Licio Livini, già direttore generale dell’Asur, che la provincia l’ha vissuta per anni cercando di far crescere quella di territorio.
“La soluzione ideale è creare un anello che partendo dalla costa sale verso Amandola, passa per Comunanza e poi scende lungo la Valdaso: una vera metropolitana di superficie che collegherebbe quasi tutti i comuni” spiega Livini.
Quali i vantaggi?
“Parlare dei servizi è facile, ma immaginiamo l’impatto sul turismo: vagoni in cui caricare biciclette, percorso sicuro per studenti e lavoratori”.
Ma le strade…
“E’ ora di ragionare in termini più sostenibili. Le opere di cui parliamo richiedono decenni e per quando saranno pronte le strade saranno superate”.
Funzionerebbe?
“Ci sono tanti esempi. Sono da poco tornato da Berlino. C’è una rete tra metro e tram incredibile. Collegamenti pubblici per raggiungere angoli diversi della città. Oltre alle ciclabili. La nostra è una provincia piccola che si può collegare facilmente”.
Quale il tragitto?
“Da Porto Sant’Elpidio fino ad Amandola, che diventa l’hub dei Sibillini da un lato, mentre dall’altro c’è Comunanza. Dalla città dei Sibillini si può poi organizzare un collegamento con bus elettrici fino a Sassotetto che collega gli impianti da sci. La immagino tutta in superficie, non sarà certo un problema qualche veloce passaggio a livello”.
Quali altri vantaggi porterà la metropolitana di superficie?
“Apre a ulteriori sviluppi. Meno inquinamento e più servizi. Teniamo conto che sulla costa, con l’arrivo dell’alta velocità, già si ragiona sul trasformare l’attuale linea in una specie di metropolitana di superficie”.
Strade niente?
“La Mezzina serve, questo è sicuro. Mentre è inutile pensare di completare la mare-monti, il tratto centrale è complicato e costosissimo. Sul quel tratto, portando la metropolitana di superficie, si riuscirebbe invece a creare collegamenti, riducendo il traffico attuale e risparmiando. Così i finanziamenti europei andrebbero davvero verso le ‘next generation’. E poi continuiamo a ragionare sulle auto, siamo sicuri che sia la scelta giusta? Ridurre il consumo di benzina e diesel è uno dei must delle politiche green, l’anello provinciale andrebbe verso questo scopo”.
L’area dell’ospedale come la collegherebbe?
“All’anello andrebbe aggiunto un tratto più breve e funzionale, quello che da Porto San Giorgio fa tappa al cimitero per gli studenti del polo provinciale, poi fermata a Santa Lucia, da cui si potrebbero portare così via i pullman creando un hub per studenti e lavoratori con servizi, per poi scendere fino a Campiglione e via verso l’ospedale. A Campiglione si collegherebbe con l’anello provinciale”.
Ma i paesini poi come li connette, la metropolitana resta a valle?
“Anche le strade. Per cui si organizzeranno Comuni, abili a intercettare fondi, con bike sharing e pulmini elettrici”.
La Steat perderebbe la sua funzione.
“Potrebbe gestire la metropolitana, avrebbe in mano la mobilità ma anche lo sviluppo del turismo. Immaginate la facilità con cui costa e montagna si potrebbero raggiungere. Vogliamo attrarre gli stranieri, questo sarebbe un ottimo modo. Tra l’altro con la Valdaso, diventerebbe un progetto interprovinciale”.
Livini, un sogno?
“Direi un progetto molto realistico, spero che la politica ne tenga conto”.
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