ASCOLI PICENO – Economia reale, magari fluttuante ma forte e soprattutto portatrice di lavoro: ecco il mondo dell'industria farmaceutica in Italia.
Sono circa 200, tra nazionali ed estere, le imprese che gestiscono oltre 130 stabilimenti sul territorio e impiegano 71.000 addetti. Un dato in crescita: +1,4% solo nell'ultimo anno e +8% nell'ultimo quinquennio. I dati di Farmindustria descrivono “un settore centrale per l'economia, la salute pubblica e la competitività internazionale”.
Importante è la componente giovanile e femminile del personale: negli ultimi cinque anni gli under 35 sono aumentati del 21%. Le donne rappresentano oggi il 45% della forza lavoro, segno di un settore che punta anche sull'equilibrio di genere.
É la Lombardia la prima regione farmaceutica in Italia, con oltre 25.000 occupati diretti, ai quali si aggiungono i 30.000 dell'indotto che garantiscono 10,2 miliardi di export. Secondo posto per il Lazio, che insegue per occupati ma domina nell’export con 14 miliardi. La Toscana è la terza, con 7.900 addetti diretti e 9.400 nell'indotto, un export pari a 11 miliardi e investimenti in R&S superiori a 350 milioni. Le Marche si collocano al sesto posto, dopo Veneto ed Emilia, con 2.180 addetti diretti, circa 2.600 nell'indotto, con un export di 2 miliardi nel 2024.