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Industria 5.0, Dami investe: "L'uomo al centro della produzione". La Politecnica: "Sostenibilità all'inizio è un costo, poi porta reddito"

14 Febbraio 2023

SANT’ELPIDIO A MARE – La presentazione di uno dei primi bilanci di sostenibilità aziendali diventa un’occasione per parlare dell’Industria 5.0, detta anche human centric. Elisabetta e Daniela Pieragostini, titolari di Dami, aprono l’incontro. “Le realtà del territorio, dalle scuole ai comuni, devono fare squadra con le imprese. Vogliamo che questo sia il primo di altre iniziative che ci permetteranno di affrontare il tema della sostenibilità in modo concreto”.

Per Sant’Elpidio a Mare la famiglia ‘Dami’ è importante, lo ribadisce il sindaco Alessio Pignotti: “Molte realtà restano chiuse nel loro guscio, questa azienda invece ama coinvolgere chi la circonda. Noi vogliamo essere una società 5.0 per poter rispondere a tutto capo alle esigenze. Dalla sostenibilità alla resilienza, le vostre caratteristiche devono essere quelle di ogni persona”.

5.0 significa mettere l’uomo al centro usando tre perni: formazione, resilienza, che deve essere anti fragilità, sostenibilità, che non è solo ambientale ma anche sociale. Ma il distretto è pronto? “In questa azienda uniamo passaggio generazionale e imprenditoria femminile, con quattro donne che portano visione e determinazione. Poi ci sono i percorsi di certificazione. Dami – sottolinea il presidente di Confindustria Fermo Fabrizio Luciani – è un’azienda attuale che si fa trovare pronta alla sfida del futuro”.

Dami ha coinvolto l’università Politecnica nel percorso di evoluzione interna, che ha poi accompagnato con continui investimenti in tecnologia, a cominciare dal 3 D che l’hanno resa un’azienda capace di rispondere alle esigenze del mercato del lusso in tempi rapidi e con alta qualità. “Se si vuole camminare dentro l’industria 5.0, rimettere gli esseri umani al centro dei processi di produzione è fondamentale, fare della tecnologia il mezzo per aumentare la qualità della vita di cittadini e lavoratori. L’azienda forma il lavoratore tramite la tecnologia che quindi risponde alla domanda ‘cosa può fare per noi’. A questo, dentro il tema sostenibilità, si aggiunge la capacità di ottimizzare consumi energetici, sviluppare processi circolari”.

Tutto questo costa, nel caso qualcuno pensasse che è tutto semplice. E lo spiega bene la professoressa Maria Serena Chiucchi del dipartimento di Management della Politecnica. "Già solo parlare di un processo che crea valore, è dare concretezza allo sviluppo sostenibile. L’Unione Europea ci mette di fronte a 14 megatrends che influenzeranno il futuro: dal clima al modo di lavorare. Bisogna farsi trovare pronti e per farlo serve uno sviluppo sostenibile.

Noi pensiamo ad ambiente e impatto sulla società, ma non si deve dimenticare il terzo pilatro, quello economico. Dobbiamo evitare che tutto diventi un costo, dobbiamo sapere che la redditività non è a breve termine, ma spalmata nel tempo. Poi chiaramente ci sono il lato sociale, con l’aumento del benessere, e la sostenibilità ambientale: una classica tripla bottom line. Per riuscirci – prosegue la docente - serve un cambiamento di cultura oltre che un corretto uso delle risorse europee. Non basta fare l0impianto fotovoltaico, dobbiamo crederci in che ottica lo stiamo realizzando”.

Ascoltano imprenditori, politici e studenti che dami ha voluto nella sua sala convegni per condividere il percorso fatto. “Le imprese sostenibili – prosegue la professoressa Chiucchi - hanno un incremento di produttività del 5%. Numeri che fanno gola, ma che nascono da uno sviluppo dell’economia circolare, che diversamente della lineare, non vede nell’altra azienda solo un competitor, ma una risorsa (vedi la rete Nos di Dami con Del Papa e Top Model, ndr) che può coprire aspetti produttivi differenti. E questo viene fatto aprendosi sempre più alla comunità locale, che va ascoltata insieme con i giovani che sono il futuro”.

Tutto questo c’è dento un bilancio di sostenibilità e nell’Industria 5.0. “Essere protagonista della filiera produttiva, credere nella formazione e recuperare così quel gap di manodopera che ci troviamo ad affrontare: il nostro mondo sa quel che deve fare per vincere queste sfide” conclude il presidente Luciani.

redazione@laprovinciadifermo.com

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