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Impianto a biometano, in Consiglio si fa chiarezza. "Iter bloccato, vedremo il ricorso al Tar. Pronti al dialogo con il privato"

4 Novembre 2025

FERMO – Centrale a Biometano, cosa accade ora?  Il consigliere Nicola Lucci del Gruppo misto interroga il sindaco in consiglio comunale. “Il 21 marzo2023 è stata presentata una istanza semplificata per la realizzazione della centrale a biometano in contrada Paludi. Il 26 giugno 2025 è stata archiviata l’istanza perché incompleta. A questo punto, la società Ramadori ha puntato sul silenzio assenso e ha presentato il ricorso al Tar, chiedendo un risarcimento di 7 milioni di euro. Il comitato Paludi ha più volte sollevato il caso e altri cittadini avevano chiesto un intervento del Comune. Che alla fine archiviando l’iter ha bloccato l’iter. Che accade ora, visto che l’importo richiesto è di milioni di euro? Vorremmo conoscere le azioni intraprese dal sindaco in merito alle richieste di Ramadori”.

Il sindaco Calcinaro risponde con una premessa: “Ogni volta torniamo allo stesso punto. Non parliamo di un lavoro pubblico a cui l’amministrazione può dire mi piace o no, è una pratica che va agli uffici”. Da qui la ricostruzione della vicenda: “Noi abbiamo approvato una raccomandazione agli uffici dicendo ‘forse c’è sta una sottovalutazione, verifichiamo se la pratica è completa’. E per fare questo abbiamo nominato anche un legale a supporto degli uffici per valutare al meglio la pratica. Gli uffici hanno rivisto la pratica ed è emerso in maniera evidente è stata l’incompletezza della pratica depositata in cui mancava addirittura l’allegata relazione tecnica”.

Non solo. “Dopo la pratica, gli uffici hanno rifatto l’iter e hanno interloquito con la ditta, che non ci ha detto ‘è passato il silenzio assenso’. Poi, con ampio ritardo è stata fatta la pubblicazione al Bur per l’opponibilità dei terzi”. Ricorda Calcinaro che nessuno ha fatto ricorso a quella pubblicazione. “Il Comune, al termine dell’istruttoria fatta a ritroso, con la ditta che ha integrato i documenti, ha emesso il proprio diniego se tutto fosse andato bene, non ci sarebbero stati problemi”.

Praticamente, lo studio tardivo delle carte ha permesso di bloccare l’opera. “Dico grazie anche al Comitato che ci ha fatto notare alcuni aspetti”. Su un punto poi Calcinaro alza la voce: “Nessuno ha influenzato l’ufficio per la pratica, lo dico con chiarezza”.

Ora si va in tribunale. “Su quanto emergerà ci aggiorneremo in consiglio comunale, magari anche in commissione, il tutto con riservatezza”. Poi il messaggio politico: “Trattative con il privato? Come in altri casi deve vincere l’interesse pubblico. Qui dentro è l’interesse pubblico la stella polare”.

Lucci ha ascoltato e rilancia: “Mi auguro che questa problematica sia la breccia per iniziare un lavoro di aumento e chiarezza e trasparenza da parte dell’amministrazione. I cittadini il ‘no’ l’hanno detto in maniera chiara. Sentire il sindaco tranquillo mi fa piacere, di certo conosce la materia ma giungono notizie che altre aziende hanno problematiche burocratiche con altri uffici del Comune, dovremmo iniziare a spingere ancora di più per far sì che l’ente sia più attento le leggerezze possono costare care. Chiedo al segretario di fornirci un report dei passaggi relativi a questa vicenda nei prossimi mesi”.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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