di Raffaele Vitali
SERVIGLIANO - Il 30 maggio avrebbe compiuto 94 anni, ma il suo cuore si è fermato due gironi prima. Don Franco Monterubbianesi è stato molto più di un prete.
Per tutti è il fondatore della comunità di Capodarco, insieme con don Vinicio albanesi, ma è stato molto di più. Roma era la sua seconda casa, come Servigliano, da cui si può dire che molto è partito. “Sorretto da Marisa Galli di Servigliano, donna forte, con una grave disabilità, inizia una vera e propria avventura. Cerca una casa prima a Loreto, poi individua una villa abbandonata a Capodarco” racconta don Vinicio nel suo ricordo. E a Servigliano stava lavorando a un grande progetto che vedeva al centro palazzo Monti, storico edificio a pochi metri dalla piazza quadrata.
Sindaco Maro Rotoni, lei con don Franco Monterubbianesi condivideva il sogno di palazzo Monti. E ora?
“Stavamo progettando con don Franco e Don Vinicio il modo per rigenerare questo tipo di struttura dedicandola ad attività di recupero sociale. Avevamo partecipato a un paio di bandi, con esito purtroppo non favorevole, ma pensavamo a un luogo di reinserimento e ospitalità per figure oggi ‘periferiche’”.
Ma chi era don Franco per lei?
“Una persona determinata, illuminata e impermeabile”
Era così sognatore o si riusciva a dialogare?
“Era molto più pragmatico di quel che si pensasse, un vero appassionato”.
Senza di lui il progetto su palazzo Monti proseguirà lo stesso?
“Il problema è questo: quando condividi una idealità e chi ha dato il la ti lascia, senti la responsabilità”.
Puntava sui giovani, ma per chi era pensato il palazzo?
“Puntava sui giovani, ma soprattutto mirava sull’entusiasmo giovanile: noi dovremo tenere vivo quell’entusiasmo che ci ha contagiato”.
Palazzo Monti, se il progetto va in porto, potrebbe essere dedicato a don Franco?
“Andiamo per gradi. Abbiamo sviluppato un progetto di rigenerazione urbana, sociale e culturale per il teatro. Lo schema che perseguivamo è lo stesso, unendo pubblico e privato”.
Quante risorse servono?
“Almeno 1,5 milioni. Vedremo il da farsi anche con don Vinicio”. Intanto c’è l’ultimo saluto a don Franco, in programma domani (giovedì) alle 15 nel duomo di Fermo.