FERMO – Il robot chirurgico non è solo realtà, è operativo. Negli ultimi due giorni, al Murri, sono stati effettuati i primi interventi con l'utilizzo della chirurgia robotica videolaparoscopica, “dopo il periodo di alta formazione che ha visto coinvolti medici e infermieri” sottolinea il sg Roberto Grinta.
Primo utilizzo da parte del primario di Chirurgia, Silvio Guerriero, con il suo staff. Poi il team dell'Urologia, con il direttore Mahmoud Yehia. A supporto di tutti, il reparto di rianimazione con il primario Elisei e la sua squadra e il team del blocco operatorio guidato da Claudio Carosi.
“Abbiamo eseguito tre colecistectomie robotiche. I pazienti sono stati dimessi nelle 12 ore successive e uno di loro avrebbe potuto essere dimesso già dopo poche ore dall'intervento” spiegano i medici.
La chirurgia robotica consente di ridurre il dolore post-operatorio, riduce le dimensioni delle cicatrici, il tempo di permanenza in ospedale e il rischio infezioni , e consente di avere un più rapido ritorno alle normali attività.
“In questo modo – aggiunge il dg – valorizziamo le alte competenze dei professionisti, sanitari e non, dell'ospedale Murri. Nella chirurgia robotica, il chirurgo opera da una console, che gli offre una visione 3D ad alta definizione, e controlla braccia robotiche dotate di strumenti chirurgici di elevata complessità”.
Le equipe infermieristiche robotiche che si sono alternate nel corso delle due giornate sono costituite da professionisti infermieri specializzati e certificati nella gestione della sala operatoria robotica. Dopo l'avvio di ieri, sono previste e programmate sedute settimanali, sia chirurgiche sia urologiche.
Il robot porta una tecnologia che garantisce un' immagine magnificata, con un ingrandimento che va da 10 a 40 volte), così che il chirurgo può usufruire di un range di movimenti più ampio rispetto a quello che potrebbe fare con il proprio polso, visto che uno strumento robotico può ruotare di 540° e articolarsi su 5 snodi diversi.