PESARO – Paolo Benedetti, direttore della Banca di Pesaro, non ospita solo la presentazione di Matteo Tambone, il ritorno più atteso, ha un secondo messaggio da dare, decisamente importante: restiamo sponsor della VL. “Per me Tambone è un uomo, più che un giocatore, attaccato ai colori biancorossi. I colori che anche noi sentiamo nostri e per questo abbiamo rinnovato la partnership rivedendo il rapporto, perché sappiamo che serve ancora più supporto. Che diamo anche a tante realtà sociali”.
Il bancario chiede di parlare “della VL come qualcosa che va oltre l’attività sportiva, di vetrina per Pesaro, che avrebbe altrimenti dei confini piccoli. Nel momento in cui torna un giocatore che potrebbe stare in Serie A, significa che il valore è ancora più alto di quello che si pensi della nostra società”.
Annuisce soddisfatto il direttore generale della Victoria Libertas Matteo Magi che usa poche parole: “Il mio è solo un grande bentornato. Dopo un anno di Sassari ha scelto lui di tornare, perché Pesaro lascia nel cuore qualcosa di speciale”.
TAMBONE, IL LEADER
“La società di Sassari mi ha liberato dal contratto, posso solo dire grazie. Hanno capito la nostra necessità di avvicinarci a casa. Sono strafelice di aver trovato un accordo con la VL, io e la mia famiglia qui ci sentiamo bene. Quando mi hanno cercato per aiutarli a tornare in serie A, ci ho pensato poco” sottolinea il play guardia mentre sullo sfondo si muove la moglie con in braccio due bambini, i gemelli nati da pochi mesi.
“Non ho dubbi che a Pesaro possiamo fare del gran basket, ci toglieremo soddisfazioni”. Torna in A2 dopo tanti anni non per caso: “Voglio riportare la VL in A1, qui ho dei bellissimi ricordi. Peccato che l’ultimo anno a Pesaro era stato negativo, ma ritrovare l’entusiasmo di questa città è uno stimolo”.
La A2 l’ha studiata: “Un campionato molto difficile, ho seguito la VL nella parte finale. Ho visto una squadra capace di compattarsi ed esprimere un discreto basket. Senza Gabriel on fire i playoff sarebbero stati possibili. Affronteremo un campionato lungo e più sporco della A”.
Un ritorno ‘più grande’ con moglie e due gemelli: “Diventare genitore è stato qualcosa di incredibile. È davvero stata la cosa più bella. Sono più maturo, sento le responsabilità che porterò in campo. Non semplice, si dorme poco, ma ho una moglie e mamma che mi dà grande tranquillità”. Pensando ai figli cambierà numero di maglia: “Lascio il 15 e prenderò il 13, il giorno in cui sono nati i gemelli”.
Creare il gruppo sarà un suo obiettivo primario. “Quando a inizio anno ho visto il roster della VL non avevo dubbi sulla qualità. Poi ci sono stati problemi a livello di coach. posso dare una mano in cabina di regia e farmi sentire in campo spronando la squadra. Il gruppo è buono, vedremo chi resta, ho delle buone sensazioni”.
Ammette Tambone che sarebbe voluto tornare già per i play in. “Mi ero confrontato con il presidente Valli e con Magi, ma la Dinamo non mi ha lasciato andare, stavamo in una fase di bel gioco”.
Il pubblico è ferito, Tambone può essere la scintilla per riaccenderlo: “Il tifoso pesarese è esigente, non regal nulla. Dobbiamo guadagnarci la stima e l’entusiasmo, cominciando dall’approccio alle partite. Poi è chiaro che le vittorie aiutano”.
Per lui, dopo tanti anni spesi in più squadre, è la prima volta con Spiro Leka: “Non lo conosco, ma so che con lui Pesaro è migliorata subito e questo mi piace”. Se ne è andato due anni fa con la fascia di capitano, non esita a dirlo: "Se me lo chiederanno accetterò la fascia, come sarò pronto a seguire Imbrò se resterà a lui” ribadisce con grande correttezza.
NICOLA EGIDIO
Il direttore sportivo è l’uomo che l’ha portato a Pesaro. “Questa è una operazione in cui abbiamo creduto fortemente, uniamo l’uomo al professionista. L’accordo l’abbiamo trovato velocemente, c’era volontà da entrambe le parti. Per noi è un italiano franchigia, porta durezza e versatilità che rinforzeranno un reparto esterni che con lui ha avuto un vero upgrade”.
