FERMO – Tutto pronto, alle 18 si aprono le porte del Museo Civico Archeologico di Fermo e sarà svelata l’opera “Shape” di Eugenio Tibaldi che ha vinto il PAC2024 - Piano per l’Arte Contemporanea promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
L’opera sarà poi ammirabile fino al 15 luglio. “Per il terzo anno la città ha vinto il bando Pac del Ministero della Cultura. L’inaugurazione – spiega l’assessora alla cultura Micol Lanzidei – svelerà la stretta connessione tra l’arista di questa edizione, Eugenio Tibaldi che ringrazio, ed il territorio”.
Il progetto coinvolge una delle sedi che custodiscono la collezione comunale d’arte ovvero l’ex Convento dei domenicani che ospita il Museo Civico Archeologico. Da questo luogo, che narra l’avvio del collezionismo sul territorio e evidenzia, fin dagli albori, i caratteri e le attitudini locali, declinato con indole provinciale, è partita l’idea progettuale ovvero andare a individuare, attraverso un lavoro di progettazione condivisa, l’attuale fisionomia del territorio e della comunità locale.
“Merito va anche all’associazione Karussel ed alla prof.ssa Matilde Galletti per la passione e la tenacia con cui con il Comune di Fermo, portano avanti un progetto che promuove e fa conoscere la città anche dal lato dell’arte contemporanea. Un grazie per la collaborazione al Liceo Artistico Preziotti Licini” prosegue l’assessora.
Per Tebaldi la sfida è stata quella di creare un’opra che parlasse al territorio. Per l’artista, da sempre interessato al tema del margine, non è stato difficile, la provincia l’ha sempre vissuta anche attraverso le su installazioni che colgono fragilità e contraddizioni.
L'inaugurazione sarà accompagnata da una mostra di documentazione che racconta il processo creativo dell'artista e ospiterà anche l’installazione “Simposio”, realizzata in collaborazione con gli studenti del Liceo Artistico Preziotti Licini.
Il progetto “Shape. Cercando la forma” si inserisce nella strategia culturale del Comune di Fermo e dell’Associazione Karussell, che dal 2021 invita artisti a dialogare con il patrimonio della città. Tibaldi, già protagonista di indagini sulla provincia italiana e sulle “forme spezzate” della nostra contemporaneità, ha lavorato su Fermo raccogliendo visioni, memorie, contraddizioni e poetiche del territorio. Durante il lavoro si è anche confrontato con scuole e cittadini grazie a una serie di incontri al terminal Dondero. Dialoghi alla base di Shape che si inserisce al meglio tra i reperti del museo.
Composta da metallo zincato, libri stratificati e resine, con una base d’acqua, la scultura traduce simbolicamente l’identità collettiva della città: un “reperto contemporaneo” che restituisce visivamente le trasformazioni storiche e sociali degli ultimi decenni.
Classe 1977, Eugenio Tibaldi prima di Fermo ha lavorato in mezzo mondo, da Istanbul a Caracas, d Berlino a Mumbai.