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Il punto tra morti, ricoveri e polemiche. Covid Hospital, un modulo per l'Umbria e non per liberare il Murri

16 Novembre 2020

FERMO - Il colore arancione della regione rossa diventata nero verde ha più di un fondamento. Ne sono convinti i sindacati. Secondo i dati giornalieri forniti dall'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, a fronte di una soglia critica di occupazione di posti letto di terapia intensiva da parte di malati Covid sul totale dei posti letto disponibili fissata al 30% e di una media nazionale del 34% nelle Marche il tasso di occupazione è al 37%.

“Non solo. I posti letto in reparti non intensivi occupati da pazienti positivi sono il 58% del totale, mentre la soglia di saturazione è fissata al 40% e la media nazionale si ferma al 50%. In pratica le Marche sono la quinta regione, dopo Trentino, Piemonte, Valle d'Aosta e Liguria, ad avere la percentuale più alta di ricoveri Covid sul totale dei posti letto – spiegano Cgil, Cisl e Uil -. Il che sottolinea la difficoltà evidente di gestire il Covid nelle reti territoriali extra-ospedaliere”.

Eppure, la curva rallenta. E così il presidente Francesco Acquaroli può usare parole di speranza: “Se riusciremo ad abbassare la curva epidemiologica penso che nelle festività natalizie le attività economiche e una certa forma di socialità possano essere consentite".

Per il governatore, che è intervenuto su La7, “l’auspicio è che la pandemia possa essere tenuta sotto controllo e che si possa arrivare a garantire un livello di sicurezza e salute ampio in tutte le regioni. Questo è un auspicio che non dipende solo dal comportamento delle istituzioni ma deve toccare la responsabilità ed il senso civico di ognuno. Il sindacato dei medici ci pone un appello importante. Io penso che molto dipenderà da quanto noi riusciremo ad abbassare la curva da qui alle prossime settimane. In ogni caso non sarà un rompete le righe, occorrerà fare attenzione". 

E per fortuna che per i posti c’è il Covid Hospital. O almeno ci dovrebbe essere. Visto che un modulo libero e pronto, anziché assegnarlo come richiesto all’Asur 4 per alleggerire l’unico ospedale della provincia, il Murri, la Giunta regionale lo ha promesso all’Umbria, che è in difficoltà. Ma lo è anche l’Asur 4 che ha raggiunto la quota dei 68 ricoveri, limite della fase 2 a cui segue l’ultimo livello emergenziale che va a chiudere la maggior parte dei reparti trasformando il Murri in una struttura Covid contro la volontà di sindaci e primari.

"Vorrei far notare ai tanti 'opinionisti' benaltristi' di casa nostra che in mancanza del Covid center di Civitanova forse le Marche sarebbero già state collocate in zona rossa" commenta l'ex assessore regionale alla Protezione civile, Angelo Sciapichetti, a primavera uno dei più convinti sostenitori del progetto voluto dall'allora governatore Luca Ceriscioli.

“Stavamo costruendo 'la ruota di scorta' per le Marche ed eventualmente, vista la sua collocazione, per le regioni limitrofe. Adesso purtroppo tre dei quattro moduli sono già occupati da pazienti marchigiani e almeno un modulo ci viene chiesto dalla Regione Umbria. Il tempo e i fatti purtroppo ci stanno dando ragione". 

Come i numeri: 11 nuove vittime, tra cui un 77enne di Porto Sant’Elpidio ex macellaio, e 282 nuovi positivi, 24 nel Fermano, che per la prima volta dopo giorni scendono sotot il 30%.

Raffaele Vitali

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