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Il punto. L'Europa c'è: approvato il Recovery Fund, 209 miliardi all'Italia. Conte: "Ora corriamo"

21 Luglio 2020

BRUXELLES - “Un giorno storico per l’Europa”. “Un’Europa solida e unita”. “Un messaggio importante per il resto dell'Europa e anche oltre l'Europa”. Eccoli i tre leader europei che si sono alzati dal tavolo, dopo cinque giorni di estenuanti trattative, co il volto più soddisfatto: Emmanuele Macron, Giuseppe Conte e Angela Merkel.

Era dai tempi della nascita dell’Euro che Bruxelles non viveva giorni e notti così intense. Ma alla fine il Consiglio Europeo ha approvato il Recovery Fund. "Un piano di rilancio massiccio, un prestito comune per rispondere alla crisi in maniera solidale e investire nel nostro futuro” ribadiscono. Novana ore di negoziati e poi, per l’Italia in primis, la svolta: 209 miliardi di euro.  Esulta infine anche Christine Lagarde che temeva una reazione pesante sui mercati in caso di 'no-deal': “L'accordo raggiunto dal Consiglio europeo - dice la presidente della Bce. dimostra che "quando è più necessario, l'Unione europea va avanti ed è unita per aiutare il popolo dell'Europa". Inizia davvero l'era della #NextGenerationEu

L’ITALIA

Il premier Giuseppe Conte ha strappato un piatto ancora più ricco (82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti) rispetto alla proposta della Commissione di maggio, che destinava al nostro Paese 173 miliardi (82 di aiuti e 91 di prestiti). “Avremo una grande responsabilità: con 209 miliardi abbiamo la possibilità di far ripartire l'Italia con forza e cambiare volto al Paese. Ora dobbiamo correre», ha commentato molto soddisfatto il presidente del Consiglio, rimarcando di aver conseguito questo risultato «tutelando la dignità del nostro Paese”. A questo punto molti pensano che verrà accettato anche il Mef per liberare altri miliardi di euro da destinare solamente alla sanità.

COME FUNZIONA

La dotazione complessiva del piano per sostenere i Paesi più colpiti dal passaggio del Covid-19 è rimasto fissato a 750 miliardi. E dopo varie oscillazioni (da 500 a 450, a 400) l'asticella della quota di sussidi si è fermata a 390 miliardi di euro, con la Resilience e Recovery Facility, il cuore del Fondo per il rilancio economico, allocato direttamente ai Paesi secondo una precisa chiave di ripartizione, a 312,5 miliardi.

I CONTRAPPESI

I tagli più importanti quelli ai danni di Horizon Europe, passato in pochi giorni da 13,5 a 5 miliardi, di InvestEU (da 30,3 a 5,6 miliardi), del Just Transition Fund (da 30 a 10 miliardi) e la cancellazione del programma per la salute (inizialmente finanziato con 7,7 miliardi). Ridotto anche il Fondo agricolo per lo sviluppo rurale. Il bilancio europeo 2021-2027 è rimasto a 1.074 miliardi di impegni. Ma sono stati accontentati i Paesi Frugali con l’aumento dei rimborsi introdotti per la prima volta su richiesta del Regno Unito ai tempi di Margaret Thatcher, che con la Brexit molti leader Ue avrebbero voluto cancellare. In alcuni casi sono stati raddoppiati. Alla Danimarca sono andati 322 milioni annui di rimborsi (rispetto ai 222 milioni della proposta di sabato); all'Olanda 1,921 miliardi (da 1,576 miliardi) ; all'Austria 565 milioni (da 287), e alla Svezia 1,069 miliardi (da 823 milioni).

I CONTROLLI

Sull'attuazione delle riforme dei piani nazionali che dovranno essere presentati dai Paesi per avvalersi delle risorse ci sarà una vigilanza, ma molto annacquata. La chiave di volta è stato un super-freno di emergenza emendato, oggetto di un negoziato durissimo tra Giuseppe Conte e Mark Rutte durato fino all'ultimo minuto: i piani presentati dagli Stati membri saranno approvati dal Consiglio a maggioranza qualificata, in base alle proposte presentate dalla Commissione. La valutazione sul rispetto delle tabelle di marcia e degli obiettivi fissati per l'attuazione dei piani nazionali sarà affidata al Comitato economico e finanziario (Cef), gli sherpa dei ministri delle Finanze. Se in questa sede, «in via eccezionale», qualche Paese riterrà che ci siano problemi, potrà chiedere che la questione finisca sul tavolo del Consiglio Europeo prima che venga presa qualsiasi decisione.

r.vit.

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