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Il premier Conte: "Italia chiusa fino al 13 aprile. La politica decide, i sacrifici stanno funzionando"

1 Aprile 2020

“Stiamo attraversando la fase acuta dell’emergenza. I decessi sono una ferita che mai potremo sanare. Non siamo nella condizione di poter allentare le misure restrittive e di alleviare i disagi, risparmiando sacrifici” sottolinea il premier Giuseppe Conte.

Il Paese sta migliorando?

“Si stanno vedendo gli effetti positivi delle misure restrittive per questo ho firmato il nuovo Dpcm che provoca le misure fino al 13 aprile. Se allentassimo, pagheremmo un prezzo altissimo, oltre al costo psicologico ed economico, dovremmo ripartire di nuovo. Non possiamo permettercelo. Per questo invito tutti a rispettare le misure”.

Gli italiani rispettano le regole?

“Ci sono alcuni che non rispettano le regole. Ci sono sanzioni molto severe, multe onerose. Lo abbiamo fatto perché non ci possiamo permettere che l’irresponsabilità di alcuni possa comportare un danno nei confronti di tutti. E dobbiamo rispetto verso chi rischia la propria salute come il personale medico che è esposto ai focolai del contagio. E lo dobbiamo a tutti i lavoratori che mandano avanti al paese”.

Pasqua a casa.

“Ci avviciniamo alla Pasqua, un momento di serenità e condivisione, di amore e di pace. Ma saremo purtroppo, e lo dico dispiaciuto, affronteremo anche queste feste con questo regime restrittivo”.

Quando si ripartirà?

“Questo sforzo ci consentirà di iniziare a valutare, sempre consultando il Cts, una prospettiva. Nel momento in cui i dati dovessero consolidarsi e il Cts ce lo permetterà inizieremo a programmare un rallentamento delle misure.

Non vi dico il 14 aprile, ma quando avremo il quadro giusto entreremo nella fase due, la convivenza con il virus, con misure che portano all’allentamento, per poi entrare nella fase tre con l’uscita dall’emergenza e il ripristino della normalità, la fase della ricostruzione del rilancio della vita sociale ed economica”.

Sul dopo, cosa accadrà a livello europeo?

“Sono stato chiaro: il Mes lo considero uno strumento inadeguato per far fronte all’emergenza. È nato con vecchie regole per accompagnare singoli Stati in tensione finanziaria. Questo è uno tsunami epocale che non ha nulla a che vedere con choc asimmetrici. Per me è inutile, per l’Italia non è da considerare. Poi, in prospettiva, se il Mes verrà snaturato e inserito in un pacchetto differente può essere uno strumento. Ma ora l’Europa si sta dimostrando un insieme di Stati”.

Politica e scienza, che rapporto c’è?

“Una decisione politica deve avere una base di evidenza scientifica. Ma i decisori politici devono assumersi le loro responsabilità. Non ho mai detto che seguiamo alla lettera il Cts, noi alla base delle nostre valutazioni poniamo le raccomandazioni degli esperti e degli scienziati. La politica affronta un nemico invisibile che non siamo abituati ad affrontare. Il politico è guidato dalla Costituzione che prevede diritti sociali, economici e personali: tutto questo v letto insieme ai dati scientifici”.

Novità nel decreto?

“Quella per gli allenamenti degli atleti professionisti: li sospendiamo per evitare che le società sportive li pretendano. Nessun allenamento collettivo, solo individuale”.

Conte, ma i bambini possono girare?

“C’è stata una circolare del Viminale: non abbiamo autorizzato l’ora del passeggio coi bambini. Abbiamo detto che se ci sono bambini e figli minori, quando si va a fare la spesa si può portare il bambino. Ma non è un andare a spasso. Dobbiamo preservare questo regime”.

@raffaelevitali

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