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Il Pitti al tempo del Covid: tanto digitale e messaggi di fiducia. Cucinelli: "Cultura, bellezza e solidarietà faranno ripartire l'Italia"

13 Gennaio 2021

L’impresa sociale prende sempre più piede. Chi può deve dare, e farlo in maniera anche palese. Lo dice da tempo Diego Della Valle, in questa sua nuova, ormai radicata, fase olivettiana, lo ribadisce con determinazione e pacatezza Brunello Cucinelli. Il re del cashmere ha aperto Pitti Connect, il primo vero tentativo digital di fiera fashion nel mondo. “Dobbiamo guardare al futuro come persone migliori. Non dobbiamo pensare solo al profitto. Non dobbiamo girare le spalle alla povertà. Ma dobbiamo ritrovarci. Abbiamo la necessità di rinnovare un nuovo stato sociale con il creato, con gli animali, con il cielo, con l'acqua”.

Il salone della moda maschile è partito non da Firenze, ma Borgo di Solomeo, sede della maison Cucinelli. “L'esperienza del Covid non va vissuta come una crisi ma come un'opportunità: Firenze in questi mesi ha deciso d'investire le sue energie sull'innovazione tecnologica, sulla transizione digitale per cui è stata consacrata come la prima smart city d'Italia. Abbiamo raccolto dall'emergenza l'opportunità sull'innovazione. È lo stesso percorso che si pone di fronte a Pitti, quello di conquistare il mondo del virtuale, che va di pari passo con l'esperienza fisica, che non tramonterà mai perché abbiamo bisogno di toccare” precisa Dario Nardella, sindaco di Firenze che ha affiancato Cucinelli per l’apertura del salone.

“Pitti Connect è un universo dove spazio fisico e digitale fluiscono in un’unica dimensione, nato per mettere in contatto gli espositori, i buyer e i giornalisti, creando nuove connessioni e occasioni di business, generando insight e intuizioni intelligenti. Lo spazio espositivo diventa senza barriere: un beneficio spazio-temporale per startup, brand e aziende che vogliano entrare in contatto con la community dei buyer dei saloni Pitti. Lo showroom del futuro è già su Pitti Connect, completo di line-sheet digitali che consentono di effettuare simulazioni e inviare recap dei prodotti che i buyer desiderano acquistare, con la possibilità di prenotare video call con l’espositore per discutere la loro lista o chiedere ulteriori chiarimenti” chiariscono gli organizzatori.

“Abbiamo passato un periodo difficile per il nostro corpo e per la nostra anima - rivela Cucinelli - ma dobbiamo accettare quello che non possiamo cambiare. Voglio trasferire a voi cosa abbiamo imparato. Primo non dobbiamo essere arroganti dopo tutto questo dolore, ma dobbiamo essere più propensi alla gentilezza, all'educazione al garbo. Altro tema, abbiamo accolto alcuni monaci a Solomeo un anno e mezzo fa, che ci hanno insegnato a non voltare le spalle alla povertà, dicendo che a tavola mangiavano il giusto perché ce ne sia per tutta l'umanità.

C'è poi il tema della provenienza, del non creare danni agli animali, all'umanità, al creato e abbiamo accettato l'idea di riparare, di riutilizzare, di restaurare, che ci darà anche da lavorare. Ora dobbiamo concentrarci sulla nostra Italia, nata non con la politica o con le guerre, ma con la cultura, l'architettura, la bellezza”.

Sul quadro economico Cucinelli vuole essere fiducioso: “Noi siamo lo 0,7% della popolazione mondiale ma la settima potenza industriale nel mondo, la seconda per manifattura in Europa, dopo la Germania. Siamo indebitati, ma le nostre famiglie hanno diecimila miliardi di risparmi. Siamo forse il miglior stato di welfare del mondo. Allora possiamo ripartire, con umiltà e coraggio. La gente ci ama per essere italiani”.

Fiducia nel vaccino, senza se e senza ma: “Spero che anche noi come i cinesi, che ora lavorano senza mascherine, sconfiggeremo il virus con i vaccini. Il giorno più bello per me è stato quando è stata data la notizia che arrivavano i vaccini. Ora la pandemia è stata circoscritta. Abbiamo superato il momento peggiore e avremo ancora mesi difficili davanti, ma rispettiamo le regole ancora per qualche mese, stiamo attenti al recupero, allo spreco. Poi avremo bisogno di abiti nuovi per tutti gli aventi che ci aspettano da giugno. Voglio abbracciarvi e baciarvi tutti come ho sempre fatto e andrò tutte le sere a cena al ristorante. Non so se faremo Pitti a febbraio, dipende dal nuovo Dpcm, ma sicuramente ci ritroveremo a giugno a festeggiare a Firenze”. E a proposito dell'edizione estiva che sarà la numero 100, l’Ad di Pitti, Raffaello Napoleone ha ricordato che sarà fisica e digitale, con tanti eventi all'aperto. Mai più senza il digitale.

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