ANCONA – Non è uno che teme il confronto diretto Fabrizio Cesetti, figuriamoci il fuoco amico di chi vorrebbe affondarlo in vista del voto di settembre per il nuovo consiglio regionale. L’ex parlamentare, oggi tra gli esponenti di punta del PD si trova ad affrontare una complessa situazione.
“Non ho mai chiesto la ricandidatura e non la chiederò mai. Per quanto mi riguarda ho dato soltanto la mia disponibilità, sollecitatami da una parte del partito fermano, da alcuni sindaci, nonché da diversi esponenti della società civile, del mondo del lavoro e delle imprese” spiega.
Il nodo del contendere p il ‘terzo mandato’ che il Pd Marche non vorrebbe consentire neppure per i consiglieri, mentre è vietato per presidenti e assessori, come ha ricordato pochi giorni fa anche Manuela Bora.
“Come ho più volte spiegato, la disponibilità la valuta il partito: se si ritiene che la mia candidatura sia utile alla nostra causa comune, e cioè rappresenti un valore aggiunto per costruire liste forti e competitive per vincere le elezioni regionali, io ci sono. Se invece la Federazione Fermo prima e il Partito regionale dopo non sono di questo avviso, da parte mia non c’è alcun problema”.
Sarà comunque protagonista. “Mi batterò lealmente, come giusto che sia, per sostenere la candidatura di Mattero Ricci e del Partito Democratico con l’obiettivo di restituire alle Marche un governo di centrosinistra, alternativo e in netta discontinuità con le fallimentari politiche del centrodestra di Acquaroli”.
Non è un ‘pensionato felice’ il consigliere regionale, nel caso no fosse chiaro ricorda che “sono ancora molti gli impegni che mi occuperanno sia nella professione che nella stessa politica. Per cui, non facciamo del terzo mandato un fatto personale. È però necessario che il Regionale ascolti i territori, in maniera trasparente e partecipata. L’autonomia delle Federazioni va rispettata, perché lì stanno gli iscritti, i simpatizzanti e gli elettori. Dopodiché sarà l’Assemblea regionale del Partito stesso ad adottare la decisione definitiva”.