FERMO – È il giorno di Francesco Trasatti, si presenta insieme con i tre consiglieri comunali che lo hanno supportato nella scelta di candidarsi al consiglio regionale delle Marche con la lista civica ‘Matteo Ricci presidente’.
Parte dallo slogan che ha scelto: ‘Non io, ma noi’. Una frase che richiama il suo ‘addio’ al ruolo di presidente del consiglio comunale di poche settimane fa. “La mia è davvero una candidatura collettiva, non è un caso che qui con me ci sono Pascucci, Febi e Bagalini. La mia scelta è un mezzo per un gruppo di persone per portare un progetto avanti. Un progetto che, partendo dal gruppo consiliare e dalla lista La città che vogliamo, vuole abbracciare sempre più persone e non si ferma alle Regionali”.
Non è un caso che dopo l’incontro al Royal con Onorato e il mondo dei civici italiani di centrosinistra, oggi Trasatti si ripresenti con il gruppo: “Non vogliamo essere solo una lista civica, siamo un pezzo di un percorso ormai nazionale”. Insomma, dopo settembre la corsa, in ogni caso, per Trasatti non finisce.
Lo ribadisce: “Sono il mezzo di un gruppo”. Ma non solo: “Voglio dare rappresentanza politica a chi non si sente rappresentato dalla sigla di un partito. Di certo do un apporto chiaro a una coalizione. Il civismo troppo spesso viene ‘sputtanato’, come se fosse un luogo libero di fare quel che si vuole senza una linea. Il civismo, invece, è libertà di non dover seguire le dinamiche di partito, è praticità e risposta concreta, ma è anche identità, è valori”.
Usa un esempio sportivo per far capire il suo concetto di civismo: “Se gioca la Fermana, ma non sono d’accordo con le scelte del mister, critico emi arrabbio, ma non è che tifo l’Ascoli. Resto coerente nel mio campo, pur consapevole degli errori che vengono commessi”. Si ritiene un pragmatico e concreto amministratore: “Ho mosso anche io transenne oltre ad aver fatto scelte politiche per dare risposte concrete”.
La campagna elettorale è iniziata: “Sarà collettiva, il 10 di agosto apriremo la sala elettorale in viale Trento (stessa strada di Calcinaro, ndr) e con i social raccoglierò spunti da parte dei cittadini. Vorrei capire cosa si aspettano dalla regione, cosa si può migliorare, secondo me tanto, e su cosa puntare”.
Punti cardine. “Turismo e cultura è il mio settore. Può sembrare meno trainante di sanità e infrastrutture, ma si parla di lavoro. Dai musei alle biblioteche passando per lo spettacolo, sono già tante le persone precarie che mi vogliono parlare”. Immagina meno bandi e contributi a pioggia e più visione e azioni organiche.
Ci sono poi i giovani, come secondo tema: “Penso al disagio adolescenziale, un tema che mi è stato segnalato e voglio fare mio, anche per andare oltre la logica dell’ospedale. Dobbiamo puntare sulla prevenzione, dallo psicologo di base al pronto soccorso per ragazzi e famiglie, che devono affrontare problematiche senza avere gli strumenti di supporto. Operatori e soggetti fragili mi hanno chiesto di parlarne”. E poi ci sono trasporti e casa, "andando oltre la borsa lavoro, dobbiamo puntare sul coaching e il tutoraggio”.
E poi c’è l’invecchiamento attivo. “Partiamo dall’Unipop, che tanto lavora. E arriviamo a ragionare sull’assistenza domiciliare, che oggi non funziona nel we e termina alle 18. Dobbiamo riuscire a coprire una assistenza a casa evitando poi di riempire il pronto soccorso perché non si ha un aiuto”. Tre punti semplici “su cui si può davvero lavorare e incidere” ribadisce.
Inevitabile un passaggio su Matteo Ricci e Affidopoli: “Le cinque ore passate in procura sono state utili a chiarire contorni. Sono fiducioso e sereno che la campagna elettorale andrà avanti, non ho imbarazzo e do totale supporto alla candidatura di Ricci e della coalizione”.
Ci sono gli avversari, ma anche i partner da tenere sotto controllo. Fabrizio Cesetti pochi giorni fa è stato molto tranchant, non crede nella possibilità delle civiche di eleggere: “Il suo non è il Vangelo. L’esperienza delle civiche in altre regioni ha dimostrato il contrario, la civica del presidente ha una sua forza. Penso a Liguria e Veneto, dove il presidente ha un peso, la civica ha rappresentato in termini percentuali ed elettivi un valore aggiunto. Non parto con la logica di Cesetti, non credo vada neppure commentata, noi vogliamo costruire e far vincere Ricci e vogliamo entrare in regione, portando le nostre risposte concrete. Poi, è chiaro che il lavoro ha un senso perché noi guardiamo oltre il 28 settembre”.
Il che significa anche costruire qualcosa di solido in vista delle Comunali di maggio. “Non sono qui per uno scontro con Calcinaro, ma per portare avanti idee e per dare a tanti amministratori civici, d’area, anche un supporto che non li faccia sentire soli. Noi vogliamo costruire una alternativa al sistema attuale consapevoli che la forza del PD non basta”.
La promessa finale, che dà consistenza alle parole di Trasatti, è di Manolo Bagalini, Nicola Pascucci e Savino Febi: “Il candidato sindaco delle prossime comunali sarà uno di noi, questo è certo, perché vogliamo creare un progetto non elettorale ma politico. Il nostro ‘noi’ sarà davvero una risorsa”.
r.vit.