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Il 'noi' di Rossi come motore di 'Continuità e Progresso': Alessandrini è il più bravo. Belletti: "Terrenzi ha scelto di rompere tutto"

6 Aprile 2022

di Raffaele Vitali

SANT’ELPIDIO A MARE – ‘Continuità e progresso’ è la prima lista che si presenta, con tanto di simbolo, ed è a sostegno di Fabiano Alessandrini. Colori pastello, un po’ di verde speranza, l’azzurro che richiama il mare che Sant’Elpidio a Mare guarda dall’alto.

“Inevitabile partire da Partecipazione Democratica, perno di una coalizione che ha saputo per otto anni restare compatta e serena, facendo un buon lavoro”. Belletti non può che fare “gli auguri ad Alessio Pignotti, uno che era della squadra”, ma finisce lì, perché ora si è su due lati diversi. “Di certo Pignotti non può parlare di continuità. Lui si dimise dopo l’accordo col Pd otto anni fa, non accettando il cambio di Giunta. Poi si è ricandidato, è diventato assessore con l’appoggio dei Dem. E quindi oggi sento incoerenza quando parla di ‘continuità’ ma si allea con Greci, il capogruppo di Forza Italia che da solo ha fatto opposizione per cinque anni”.

Franco Belletti, dopo anni da coordinatore, continua a muoversi dietro le quinte e anche per ‘Continuità e progresso’ sarà l’anima, ma senza candidarsi. Con lui, nel giorno del lancio, Roberto Viozzi, Andrea Rossi e Sibilla Sagripanti, pezzi di un gruppo che sarebbe dovuto rimanere unito. “Ero sicuro che sarebbe partito un progetto nuovo, ma in continuità. Non sono riuscito a tenere tutti uniti” ammette Belletti.

Inutile per lui parlare di colpe di fronte alla rottura della sua PD. “Siamo pronti per una campagna elettorale sui progetti e sui programmi. Non abbiamo bisogno di parlare contro, visto che siamo stati al fianco di Terrenzi per dieci anni”. Ma è pronto l’ex coordinatore della coalizione oggi frammentata da un lato e dall’altro a ragionare su nuove idee.

Il simbolo, spiegato da Sibilla Sagripanti che l’ha anche inventato, nasce dall’idea della continuità “di un impegno che segue le idee e i progetti avviati” e di progresso “inteso come evoluzione in cerca del bene comune graduale”. Due parole incastonate su mare, spiaggia, sole e cielo: “Sono il nostro passato, ma anche il futuro. Bisogna rispettare l’ambiente, da qui il verde che torna nel simbolo”. Una lista ricca di giovani, fondamentali per il progresso ribadisce la Sagripanti.

Una è Ambra Sfredda, 18 anni appena compiuti, che sarà forse la più giovane consigliera: “Un vulcano di idee e di proposte. Con un occhio sui social”. E lei aggiunge: “I giovani guadano al futuro, ma è fondamentale tenere a mente il futuro. Per questo la parola ‘continuità’ è fondamentale e mi ha convinta. Spero che tanti altri ragazzi trovino la voglia di partecipare alla vita politica”. Quella voglia che mette Roberta Vitelli, psicologa dal sorriso che conquista: “Come cittadina ho apprezzato il lavoro dell’amministrazione, i contenuti di questa nuova lista mi piacciono. I giovani saranno un perno, ho idee e progetti per poter far progredire la nostra città”.

Andrea Rossi è il volto della serenità, per cinque anni è stato capogruppo di Partecipazione Democratica: “Mi sono sempre mosso con il ‘noi’, sapendo che con il Pd e Livia Paccapelo eravamo il cuore dell’amministrazione. Questo ci ha permesso di raggiungere risultati, cominciando dagli interventi sulle strutture sportive e i parchi, la casa di riposo, il Tennacola, tanto e tutto fatto da ‘noi’. Perché dividersi? È la domanda chiave”.

Di cero, riprende rossi, “Noi siamo il centrosinistra”. Per lui si chiude comunque un’era: “Domani in consiglio rassegno le dimissioni da Partecipazione Democratica. Una lista che ho portato avanti con orgoglio, non avrei mai voluto arrivare a questo, ho cercato di ricucire ogni strappo. Ma quando capisci che il veto del sindaco, e non solo, su Alessandrini non era negoziabile, ho detto basta. Anche perché per me Fabiano è politicamente più capace, sa amministrare e ha molte qualità. Con lui resto a casa mia, nel centrosinistra in cui mi trovo bene”.

La collocazione politica identitaria per loro è un vanto ben definito, cosa che non credano potrà dire Pignotti: “voglio una sfida sui contenuti, mentre temo una campagna dura da parte loro perché non è facile presentarsi ai cittadini dicendo perché non sto più qui. Le persone non hanno capito perché ci siamo divisi. Secondo me per colpa di personalismi e perché Terrenzi ha scelto di fare il coordinatore di se stesso e degli altri. Ma non è un podestà. C’erano differenze interne, come Verdecchia che voleva un progetto civico da Articolo 1 a Fratelli d’Italia. Ma soprattutto c’era un sindaco che ha fatto un accordo per le provinciali con Alessandrini e ora ha buttato tutto per mandare allo sbando un gruppo di belle risorse come Pignotti. Se loro perdono – tuona Belletti - sono bruciati, se noi perdiamo resteremo all’opposizione, siamo strutturati. Il sindaco sta mandando i suoi migliori allo sbando”.

Come finirà si vedrà, ma Belletti e la sua lista ‘Continuità e Progress’, ce presto mostrerà tutti i volti, conterà anche su Samuele Serafini, uno che a cretarola potrà fare la differenza: “La scelta di candidarmi, per la prima volta, è dovuta alla stima verso Belletti e Alessandrini. Credo di poter contribuire non solo per la mia zona”.

La campagna elettorale entra nel vivo, con una promessa del coordinatore: “Questa amministrazione lavorerà fino all’ultimo giorno. Non ci saranno beghe politiche a fermare il bene comune”. Continuità e progresso.

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