FERMO - “So bene che le Marche rappresentano uno dei principali polmoni del Made in Italy”. Lo sa il ministro Adolfo Urso, anche perché i vertici della moda, e dei calzaturieri in primis, sono anni che lo incontrano e partecipano ai suoi tavoli, speranzosi di nuove ed efficaci soluzioni.
Il ministro ha preso parte ad Ancona al convegno ‘Spazio Made in Italy - Politica e società civile a confronto’. “Durante il mio lungo mandato al commercio con l'estero ho supportato spesso le missioni, per esempio quelle dell'allora governatore Spacca in Russia per il settore calzaturiero”.
Rivendica il lavoro di questi anni: “Abbiamo lavorato intensamente con il presidente Acquaroli per tutelare l'elettrodomestico, e ci siamo riusciti nonostante molti lo ritenessero impossibile mantenere tutti gli stabilimenti, con investimenti significativi che ci consentiranno di essere sempre più competitivi a livello globale e in Italia. Verosimilmente le Marche diventeranno il polo dell'elettrodomestico europeo, soprattutto per i prodotti di alta gamma e di qualità”.
Non solo. “All'Unione europea abbiamo chiesto misure di salvaguardia efficaci e tempestive per tutelare il mercato europeo dalla concorrenza sleale. Anche su questo abbiamo raggiunto una piena intesa anche con Francia e Germania”.
Se la moda è una priorità, le infrastrutture non sono da meno. Come aggiunge, Galeazzo Bignami: “Acquaroli mi chiamava ogni mattina per il raddoppio della Serra San Quirico-Genga, per l'ultimo miglio ad Ancona, per la Guinza, la Pedemontana, la Salaria. Abbiamo fatto tanto”.