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Il lato umano del paziente: la Fondazione Carifermo dona 25 TV. Garofalo: "Fondamentali per chi fa tre ore di dialisi al giorno"

8 Novembre 2023

FERMO - Quando passi almeno tre ore attaccato a una macchina, che è quella che ti permette di vivere, un televisore a disposizione fa una grande differenza. “Ed è per questo che dico grazie di cuore alla Fondazione Carifermo, perché dietro un gesto che può sembrare meno grande di altri fatti, c’è in realtà una forte attenzione all’uomo oltre che al paziente”. Gilberto Gentili, direttore Ast 4, stringe la mano al presidente Giorgio Girotti Pucci, è il modo istituzionale che sostituisce l’abbraccio che gli darebbe.

Per l’inaugurazione delle nuove postazioni, all’interno del reparto di nefrologia del Murri diretto dal dottor Donato Garofalo, non manca nessuno. In testa il personale, quei medici, “oggi sono cinque ma entro fine anno avremo due rinforzi”, e infermieri, che son 225 oltre a due Oss, che non si fermano mai. Poi i vertici dell’Ast al completo.

Numeri importanti per il reparto in cui devono convergere tutti i dializzati: “Seguiamo 110 pazienti cronici, 80 trapiantati di rene, 15 dializzati a domicilio e altri 12 nel reparto di Amandola, che sarà anche il primo a ripartire nel nuovo ospedale” spiega Garofalo supportato dalla responsabile degli infermieri, Maria Teresa  Illuminati.

“Il sostegno alla sanità per noi è una priorità. C’era questa esigenza e abbiamo risposto. La fondazione non si sostituisce al sistema sanitario nazionale, ma interviene se si può potenziare una eccellenza o rimediare magari a una mancanza improvvisa e fondamentale” spiega Girotti Pucci.

I televisori erano una di queste necessità. “Abbiamo otto posti di degenza e 25 per il trattamento, ora ognuno sarà dotato di tv e cuffie personalizzate. Un modo per aumentare il confort per chi deve fermarsi per due-tre volte a settimana per ore in reparto” riprende Garofalo.

I due medici, “che sono esperti e arrivano dall’Ast di Macerata”, sono importanti, visto che oggi l’organico è a meno tre. Numeri in linea quelli degli infermieri, che necessitano quanto prima di una nuova risorsa “poi se riusciamo ad aumentare è solo un bene, perché il lavoro è continuo in questo reparto” precisa la Illuminati.

E la conferma arriva da Gentili: “Qui l’infermiere deve andare oltre la normale assistenza. La cronicità crea rapporti umani, che non devono sfociare nell’amicizia, in cui l’empatia è fondamentale”.

r.vit.

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