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Il Giro d'Italia torna a Fermo dopo 50 anni. Scarfini: promozione mondiale. Arrivo al Girfalco, prima il muro di Capodarco

1 Dicembre 2025

FERMO – Era il 1972, Gianni Motta si alza sui pedali e taglia il traguardo, posizionato su viale Trento. Dopo più di 50 anni di attesa, il 16 maggio 2026 la stessa emozione la potranno rivivere chi c’era nel 1972 e i tanti giovani che davanti alla televisione si entusiasmano guardando il Giro d’Italia.

Il colpo di coda dell’amministrazione Paolo Calcinaro è di quelli che fanno rumore: la corsa più amata dagli italiani torna non solo nelle Marche, ma a Fermo con un arrivo romantico, e durissimo, sul Girfalco, con la salita finale davanti al Comune che potrebbe da sola decidere il vincitore.

Emozionato l’assessore Alberto Maria Scarfini, anche perché se non ci saranno intoppi nei prossimi mesi, quel traguardo rappresenterà anche la sua consacrazione come erede di Calcinaro e prossimo sindaco. Attuale opposizione permettendo.

“Ci vestiremo tutti di rosa. Fermo è l’unica tappa del giro nelle Marche, un evento sportivo, culturale e di promozione di portata mondiale” sottolinea Scarfini, che ha partecipato a Roma alla presentazione della corsa. “Grazie al sindaco e agli uffici, il 16 maggio sarà un giorno meraviglioso che tra l’altro ricorda la storica promozione della Fermana in B” aggiunge Scarfini. E chissà che con il Giro non arrivi anche il ritorno dei canarini in serie D.

Per Fermo, dopo la Tirreno Adriatico del 2017, 2021 e 2022, è un nuovo appuntamento con le due ruote. Si sa, Calcinaro è un sindaco appassionato che quel giorno sarà sotto il podio coni galloni dell’assessore regionale. Inevitabile pensare a Gaetano Gazzoli, l’uomo del GP di Capodarco, che sognava il Giro nel Fermano e che vedrà dal cielo i campioni sfilare nel muro dedicato a Casartelli.

Il giro partirà l’8 maggio dalla Bulgaria, per chiudersi a Roma il 31 maggio dopo 3500 km di pedalate. È l’edizione 109, a difendere il titolo ci sarà Simon Yates, campione 2025. Otto tappe di pianura, sette di media montagna e cinque di alta, con sette arrivi in salita. Tra le novità c'è sicuramente il ritorno a Milano che mancava dal Giro dal 2021, così come il passaggio nella penultima tappa per il cratere del terremoto del Friuli del 6 maggio del 1976.

La Cima Coppi del Giro sarà il Passo Giau con i suoi 2.233 metri, mentre la 'Montagna Pantani’ è stata programmata a Piani di Pezzè. E non finisce qui perché è previsto anche uno sconfinamento in Svizzera con una tappa interamente in territorio elvetico da Bellinzona a Carì. Complessa anche la tappa fermana, che parte d Chieti e prevede diversi muri  tra cui Capodarco.

Difficile l'edizione 2026 possa restare in Italia, ma è possibile che si decida in montagna negli ultimi giorni: magari nel 'tappone’ dolomitico che collega Feltre con i Piani di Pezzè (un ritorno storico dopo la vittoria di Marco Pantani al Giro d'Italia Dilettanti 1992). Il presidente di RCS, Urbano Cairo, si concentra sui risvolti economici del Giro: “L'edizione 2025, infatti, ha generato un impatto economico sul territorio, tra l'evento e i 18 mesi successivi, di 2,1 miliardi di euro”.

r.vit.

Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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