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Il formaggio gialloblù di Fontegranne conquista il Cheese 2023. Concetti: Eros ed Ekaterina hanno unito Italia e Ucraina

16 Settembre 2023

BELMONTE PICENO - “Perché, insieme, rappresentano un esempio di solidarietà, collaborazione, amore per la terra, per gli animali, e per il formaggio fatto bene. Soprattutto, perché testimoniamo che la fratellanza può aiutare a superare il dramma della guerra e generare speranza per il futuro”. È questa la motivazione del premio ‘Resistenza Casearia’ che è stato assegnato durante la manifestazione Cheese 2023 a Bra.

‘Insieme’ è la parola che racchiude i volti di Ekaterina Prichodko ed Eros Scarafoni. Il titolare di Fontegranne ha aperto le porte della sua azienda alla casara arrivata dall’Ucraina e insieme hanno creato un formaggio che ha conquistato i palati degli esperti, oltre che i cuori.

La premiazione durante la manifestazione casari, pastori, produttori, cuochi esperti di formaggio si sono dati appuntamento, arrivano da tutto il mondo (14 Nazioni rappresentate). Un momento di riflessione sui prodotti e la loro produzione sempre più attenta ai cambiamenti climatici.

“Salvare i prati stabili e i pascoli è estremamente importante perché, da oltre 60 anni, questi si stanno riducendo a ritmi preoccupanti, in Italia, in Europa e anche nel resto del mondo” spiega Paolo Concetti, presidente di Slow Food Fermano, arrivato a Bra insieme con i colleghi regionali.

In questo contesto, l’Azienda Agricola Fontegranne ha avuto un ruolo chiave all’interno dello stand di Slow Food Marche. Arriva da Belmonte Piceno dove nel 1968 il padre Alfredo, allora mezzadro, acquistò i primi nove ettari di terreno con la casa colonica e la stalla con animali di razza Marchigiana. Dal 2000 inizia la produzione e con essa la ricerca dei “caci persi” e dei “caci inventati”: i suoi formaggi.

Che oggi hanno incrociato quelli di Ekateryna Prichodko allevatrice e produttrice di formaggi di origine Ucraina, in fuga dalle atrocità della guerra. Tramite Slow Food aveva lanciato un appello: "Chiedo asilo in cambio di lavoro come casara". Dall'Italia, Eros Scarafoni le ha subito aperto le porte.

“Ekaterina ed Eros hanno così dato vita all’idea di un formaggio dedicato alla guerra. Un formaggio a forma di cuore, un caprino a coagulazione lattica con delle spezie come decorazione. Il giallo della curcuma che simboleggia una parte della bandiera ucraina e il blu che la completa. Un blu ottenuto in modo naturale dal fiore di pisello giapponese. Nella parte esterna la paprika rossa che è il sangue della guerra e il pepe nero che rappresenta le macerie. Inoltre quando il formaggio si taglia e si apre c'è una cremosa sfera rossa, ottenuta mischiando pasta di capra e paprika a rappresentare il cuore della speranza per gli ucraini” spiega Concetti.

Un formaggio che ha convinto tutti e si è guadagnato il prestigioso riconoscimento internazionale. Il Premio "Resistenza Casearia" è un riconoscimento che, a partire dal 2009, Slow Food assegna a ogni edizione di Cheese a quei pastori, casari, studiosi e appassionati che rifiutano le scorciatoie “industriali” ma che testardamente continuano a produrre formaggi e alimenti rispettando naturalità, tradizione e benessere animale.

“Noi siamo orgogliosi di questo riconoscimento e strafelici per lui ma soprattutto siamo riconoscenti ad Eros e Ekateryna che ci ricordano con il loro esempio dell'importanza della collaborazione e che l'altro a volte è semplicemente accanto a noi” riprende Concetti.

Una fiera di successo anche per le altre aziende che facevano parte della delegazione di Slow Food Marche, le aziende che uniscono le comunità grazie alla capacità di innovare rigenerando i territori.

Tra i protagonisti delle degustazioni promosse da Slow Food Marche ci saranno anche l’Azienda Agricola Rasoterra di Lapedona con la sua confettura di Cipolla Rossa Piatta di Pedaso presidio Slow Food, il Pane alla farina di Miscuglio di Aleppo della cooperativa agricola Rocca Madre di Pedaso, le birre di tre birrifici fermani Mukkeler di Porto Sant’Elpidio, Birraformante di Sant’Elpidio a Mare e Styles di Monte Urano e poi ancora il pane cotto a legna del Ristorante Farfense segnalato tra le migliore Osterie d’Italia nella guida Slow Food fatto con la farina dell’antico molino rastelli di Santa Vittoria in Matenano.

A supportare la delegazione regionale di Slow Food, la Regione Marche, la Camera di Commercio delle Marche, Linfa e Atim.

r.vit.

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