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Il ferro è stretto, la Sutor non segna e Monfalcone si prende la sfida salvezza

11 Aprile 2021

MONTEGRANARO – Quando insegui sempre, anche se arrivi a sentire l’odore del tuo avversario, poi basta un piccolo errore, un tap in su tiro sbagliato, e il sogno della rimonta diventa un incubo. E questo è accaduto alla Sutor che contro Monfalcone non ha mai davvero avuto la palla per vincere, anzi per pareggiare. Merito degli ospiti, capaci di tenere una grande intensità difensiva, anche a discapito dell’attacco (59-68 )

Un primo tempo difficile per la Sutor. Più di quanto non dica il punteggio (17-21). Due squadre di pari livello, con il solo Casagrande, ala di Monfalcone, a poter fare davvero la differenza. Ci ha messo un po’ la squadra a capire come difendere, perché la Falconstar ha dimostrato nei primi minuti di saper attaccare il ferro, cosa che ha spinto i gialloblù a battezzare gli avversari. Errore, visto che la mano è più che educata. Soffrono i piccoli di coach Ciarpella, tanto che in rotazione finiscono rapidamente in panchina. Prima Gallizzi, poi Bonfiglio, qualche minuto per riflettere su come attaccare Monfalcone che ha nel lungo Medizza un pezzo di granito in mezzo all’area pitturata. Eppure, la Sutor è lì, riprova che la tigna non manca mai anche quando si perde qualche pallone di troppo.

Galvanizzato dai gradi di capitano, Francesco Ciarpella riprende a fare quello che gli è sempre riuscito meglio: penetrare usando anche un po’ di fisico. Deve però migliorare ai liberi il numero 11, altrimenti vanifica il buono che si costruisce. Un po’ troppa confusione in campo e così dopo due minuti di secondo quarto, Ciarpella deve rimettere testa e corpo, ovvero Bonfiglio e Marini. Ma il pivot si fa letteralmente spazzare via da Mlisavljevic che prima schiaccia tutto solo e poi approfittando di un cambio realizza in gancetto. In un amen la Falconstar scappa e vola a +9, con la sua stella in panchina.

Ma basta questo, perché la Sutor è completamente fuori giri. Non riescono i gialloblù a costruire un tiro comodo.si gioca solo sulla linea da tre punti con continui passaggi consegnati, senza riuscire a coinvolgere Marini e Romanò. Quando il tabellone diventa glaciale, 20-35 al 15’, un sussulto arriva con Marini che finalmente chiude un pick&roll schiacciandola due mani. Ma segnare resta un rebus, anche per Bonfiglio che non trova supporto dagli arbitri nei contatti che spesso si cerca da solo e per lo stesso Marini che di destro riesce a sbagliare un appoggio da solo.

Aguzzoli, dopo aver preso due schiaffi da Casagrande, pian piano cresce, ma non è lui che può fare la differenza in una gara in cui per 20’ Bonfiglio e Gallizzi fanno solo danni. Considerando il basket visto, fotografia è Ciarpella che pesta la riga sulla rimessa e regala l’ultimo tiro a Monfalcone, chiudere sul 27-37 è più di una speranza per la ripresa.

Solo che se inizi subendo sei punti senza difendere, con Monfalcone capace di realizzare con ogni uomo grazie a una finta e un taglio, la montagna diventa sempre più alta (29-43). Il time out di Ciarpella è meglio non raccontarlo, le urla risuoneranno anche domani dentro la Bombonera. E fanno effetto. Finalmente le ginocchia si abbassano, le braccia si muovono, insomma la Sutor difende. Se solo Marini fosse un po’ più duro vicino al tabellone, la rimonta sarebbe più rapida, ma con 4’ da giocare il mondo è un po’ più gialloblù (39-45). I liberi sono l’arma in più di Gallizzi e compagni, del resto la Falconstar ha raggiunto il bonus dopo pochi minuti.

Monfalcone ha un merito, non si fa prendere dalla frenesia. La Sutor si avvicina, alza il livello sonoro pur con le poche persone dentro il palasport, cerca qualche contatto in più, ma alla fine fanno sempre canestro. Magari dopo un rimbalzo in attacco, magari con la tripla concessa al pivot, come se Mlisavljevic non avesse dimostrato fin dall’inizio che la mano è morbida (42-57).

L’ultimo quarto se lo complica da solo Monfalcone. Un errore, una palla persa, una infrazione di passi, una di 24 secondi e, nonostante i ferri scheggiati da Bonfiglio, permette alla Sutor di tornare a -8 (49-57). Ma come detto, quando insegui sempre, la lucidità si perde in un attimo questa volta tocca a Riva che viene punito con un tecnico per flopping. Con cinque minuti da giocare, il basket diventa un ricordo, gli arbitri sono due vaporiere e la partita si gioca in lunetta. Per la Sutor in realtà sarebbe un vantaggio (18 su 22 contro il 3 su 4 della Falconstar), visto che dal campo fa una gran fatica a segnare, cosa che invece riesce benissimo a Scutiero che con una tripla chiude ogni ipotesi di rimonta (51-64).

I risultati finali dagli altri campi non sono favorevoli. La Sutor si ritrova terzultima, in piega bagarre playout con Senigallia che scappa via, ha espugnato Ancona. E per fortuna che Padova ha perso all'ultimo secondo a Jesi, restando così ultima a -4 dai gialloblù.

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