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Il comitato per la sanità fermana: personale stressato, aumentano le malattie. Attese lunghe, serve il privato a prezzi concordati

9 Ottobre 2021

di Francesca Pasquali

FERMO - «C'è una strana epidemia allo sportello del Cup. Giovedì era aperta solo una postazione su cinque». A far notare il disservizio è il Comitato per la sanità del Fermano.

“Abbiamo chiesto spiegazioni e ci è stato risposto che il personale è in malattia. A forza di sentire gli sfoghi della gente, i nervi cedono -  spiegano Bruno Nepi e Giuseppe Diomedi -. Stamattina, al Murri, funzionavano tre postazioni, più quella dell'accettazione per i ricoveri. Se la gente dà di matto e si sfoga col personale è perché le attese per un esame hanno raggiunto tempi biblici. Niente mammografie fino al 2023”. A meno di non passare per il privato. In quel caso, i tempi sono quasi fulminei: sei giorni a 92 euro, quasi il triplo rispetto al pubblico.

«Una sanità a pagamento per chi se la può permettere» spiega il Comitato. Che sta provando, invano, a incontrare il direttore dell'Area vasta 4. «Non vogliamo demonizzare l'ospedale, che ha le sue difficoltà. Cerchiamo di dare suggerimenti, ma ci sentiamo come avversari e non come collaboratori. Non ci fanno parlare, non ci ricevono, ma siamo la voce dell'utenza e dell'esperienza» aggiunge Diomedi. E si riferisce all'incontro del 30 settembre al teatro dell'Aquila. Quando Nepi, che stava facendo l'elenco delle lacune del Murri, è stato silenziato dall'assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini.

«Dicono che l'ospedale è pieno di potenzialità, ma un cittadino non può spendere 400 euro per fare una risonanza, mentre l'agenda del Cup è chiusa, come quelle di Cardiologia, di Oculistica e di Urologia. Così curiamo una patologia (il Covid, ndr), ma tralasciamo le altre e la mobilità passiva aumenta», va avanti il comitato. Secondo il quale poco aiutano le prenotazioni aperte nelle farmacie, «perché il cittadino si deve abituare» e «perché manca il senso dell'organizzazione».

Un disservizio sollevato anche dalla presidente dell'Ordine dei medici, Anna Maria Calcagni, che di recente ha puntato il dito contro il Cup regionale e il suo numero verde. Che, per il comitato, «si risolverebbe con maggiori investimenti su personale e macchinari e, nell'attesa, aumentando le convenzioni con i laboratori privati, garantendo un prezzocalmierato al cittadino».

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Raffaele Vitali - via Leopardi 10 - 61121 Pesaro (PU) - Cod.Fisc VTLRFL77B02L500Y - Testata giornalistica, aut. Trib.Fermo n.04/2010 del 05/08/2010
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