
MONTEGRANARO – Chiudere il 2025 e puntare sul 2026 che secondo gli analisti sarà l’anno del +5% per il settore del lusso, in particolare della moda. Merito della ripresa del mercato cinese.
I risultati positivi del terzo trimestre e l’ondata di nuovi direttori creativi delle case di moda stanno alimentato la fiducia, in primis tra gli analisti, a cominciare da quelli di Bloomberg: “Il peeggio è passato”. Più ordini, più produzione e quindi lavoro per la filiera, che ha nel disretto fermano-maceratese il suo punto di forza. Non è un caso che anche la Tod's, dopo tre mesi di cassa integrazione, sia tornata a pieno regime, grazie a ordini arrivati da tutto il mondo.
Per Ubs, sebbene la “ripresa sia ancora in una fase iniziale, ci sono motivi per essere più ottimisti grazie alla ripresa della domanda cinese e a un aumento del livello di creatività nel settore, che potrebbe riportare i consumatori nei negozi”. Non va mai dimenticato che la Cina da sola vale un quarto delel vendite del lusso.
La crescita del 5% è una media. Il mercato americano, che rappresentano circa il 25% delle vendite del settore, dovrebbe registrare una crescita del 7%, mentre l’Europa, che rappresentano il 17% delle vendite, dovrebbero mettere a segno un aumento del 6%.
Se si guarda alle principali case di moda, secondo gli analisti, Lvmh, Richemont, Hermes e Prada sono pronte a guidare una “ripresa del 4-6% del mercato del lusso cinese nel 2026, poiché due anni di contrazione lasciano il posto a un miglioramento delle tendenze trimestrali” spiega Bloomberg Intelligence. In Borsa i titoli del lusso hanno attraversato un periodo difficile nella prima metà del 2025, il paniere di titoli europei di Goldman Sachs Group ha registrato un calo del 9% fino alla fine di giugno, per poi recuperare il 12%.
I titoli vanno a velocità differente: si va da Richemont che ha registrato un aumento del 25%, ad Hermes (-5,5%) fino a Lvmh (-1,1%). In Italia, Moncler mette a segno da inizio 2025 un aumento del 13,85% mentre Cucinelli vede una flessione 10%. In vista della conclusione dell'anno la domanda che ora si pongono gli analisti e gli investitori è se il rimbalzo atteso per il 2026 avrà ulteriori margini di crescita.
r.vit.
